Il Mattino – R. Rodriguez: “Il tridente del Napoli? Il nostro è più forte”
La spinta al Milan là dà Ricardo Rodriguez intervistato da “il Mattino”: l’esterno sinistro svizzero decisivo per la qualificazione della sua nazionale ai Mondiali vuol fare invertire il trend ai rossoneri negli scontri diretti con le squadre d’alta classifica dopo i quattro k.o. con Juve, Inter, Lazio e Roma. «Abbiamo giocato sempre bene contro le grandi squadre ma quando hai una o due opportunità di far gol devi concretizzarle. Dobbiamo migliorare su questo aspetto e su altri in fase difensiva».
Contro il Napoli che tipo di partita ci vorrà? «Il Napoli gioca un calcio molto bello, rapido a uno-due tocchi e per noi sarà sicuramente difficile anche dietro. Hanno tanti giocatori forti che possono fare la differenza: dobbiamo stare attenti 90 minuti, ci vorrà massima concentrazione».
Insigne e Jorginho hanno perso i Mondiali: potrebbero accusare il contraccolpo, oppure la loro rabbia si potrà trasformare in maggior carica per il Napoli? «La Nazionale è una cosa, il Napoli è un’altra. Il fatto che l’Italia non sia ai Mondiali è un dolore ma loro due sono giocatori forti che danno sempre il cento per cento e lo faranno anche contro di noi».
Il Napoli tra le pretendenti allo scudetto è la favorita? «È una delle favorite perché gioca un ottimo calcio e credo che possa vincere lo scudetto. Però ci sono anche altre squadre che possono farlo».
Tra le quattro big che ha già incontrato chi ritiene più forte? «L’Inter non ha le coppe, gioca una partita alla settimana e può sempre concentrarsi in allenamento sull’avversaria. La Juventus è una grande squadra con molta qualità in panchina e può sempre cambiare, la Roma è forte ma deve gestire la Champions League. La Lazio sta facendo bene, anche il Milan è forte. Difficile dire chi può vincere».
Quale lavoro difensivo dovrete fare per bloccare il tridente del Napoli? «Ce lo dirà il mister, sarà una sfida intensa e dovremo stare molto attenti ai loro tre davanti. Ma anche il Napoli dovrà stare attento ai nostri attaccanti. Una bella partita che noi proveremo a vincere».
Dovrebbe incrociare spesso dal suo lato Callejon: che duello sarà? «Innanzitutto non so ancora se giocherò. Callejon è molto forte, lo conosco bene e l’ho già affrontato quando ero in Germania con il Wolfsburg in Europa League”.
Cosa potrebbe cambiare nella stagione del Milan in caso di vittoria al San Paolo: sarebbe importante per la corsa Champions o potrebbe aprire anche uno spiraglio per il campionato? «Credo che quando giochi una buona partita e vinci può essere un salto in avanti: dobbiamo lavorare sempre al massimo in allenamento per fare bene sia in campionato che in Europa League».
Sarri è al terzo anno di lavoro e il Napoli ed è partito molto forte, per Montella in quest’avvio il cammino è stato più complicato: una questione di tempo? «Sarri sta facendo bene a Napoli, ma la stessa cosa vale per il nostro allenatore. Sono due allenatori bravi e preparati».
Il Napoli ha tredici punti in più del Milan in classifica: c’è tutta questa differenza? «Nel Napoli giocano insieme da quattro-cinque anni, si conoscono tutti. Ma credo che possiamo giocarci le nostre carte al San Paolo».
Il Napoli ha perso Ghoulam: quanto può pesare quest’infortunio? «Ghoulam ha sempre avuto un buon rendimento ed è una cosa triste che si sia infortunato: è molto difficile incontrare un avversario come lui e quindi è un’assenza importante per il Napoli. Però in squadra ci sono elementi di esperienza che potranno sostituirlo».
Se potesse chi toglierebbe al Napoli? «Quei tre davanti sono forti ma non li cambierei con nessuno del Milan».
Al San Paolo chi può essere decisivo per il Milan? «Kalinic, Suso, loro possono fare la differenza. Ma può segnare anche un altro, un difensore».
Magari lei? «Perché no. Posso segnare anch’io, oppure Gigio di testa. L’importante è segnare».
In passato si era diffusa la voce di un suo possibile passaggio al Napoli: cosa c’era di concreto? «Niente, non c’era niente».
Era più rigore quello della Svizzera contro l’Irlanda del Nord o quello fischiato a lei per il contatto con D’Ambrosio? «Credo che quello contro l’Irlanda del Nord non era rigore. Non c’era neanche quello su D’Ambrosio ma si poteva anche dare».
La Redazione