Il punto della situazione – di R. Muni: “La voce del tifo” (parte prima)

Al campionato è stato imposto un nuovo turno di stop per consentire ad alcune nazionali, tra cui quella di Ventura, di conquistare il pass per i prossimi mondiali di Russia. Nonostante l’interesse del popolo napoletano per le sorti di Insigne e Jorginho, convocati dal cittì italiano, a prevalere è la crisi di astinenza dall’azzurro del Napoli. L’occasione è sembrata propizia per andare a sondare umori, sensazioni ed ambizioni dell’ambiente partenopeo che, in queste righe chiameremo ‘il tifoso napoletano’ o, più semplicemente, ‘il tifoso’. Diversi sono i temi affrontati durante questa chiacchierata virtuale: dalle aspettative sul campionato, fino al pronostico sulla lotta scudetto, passando per il tema caldo del razzismo che continua a manifestarsi in tutte le sue forme. La sfida a distanza tra Napoli e Juve è qualcosa che va oltre i risultati ottenuti dalle rispettive squadre e culminerà con la sfida del 1 dicembre prossimo. Sebbene il duello a distanza tra Napoli e Juve sia già entrato nel vivo, l’Inter e le due romane sembrano volere rovinare la festa alle due duellanti principali. In parte sembra di rivivere la stagione del primo storico scudetto quando alla Juve ed al Napoli si aggiunse l’Inter del Trap. Chiedendo al tifoso se alla fine lo scudetto sarà solo una questione a due oppure qualcuna delle altre tre potrà recitare il ruolo di outsider fino alla fine, l’idea rimane quella del duello tra azzurri e bianconeri. La Juventus resta la squadra da battere, nonostante le altre hanno le carte in tavola per potersela giocare fino alla fine. Ma sarà dura per tutti perché la media punti scudetto è elevata, si sfioreranno i 100 punti su un totale di 114 punti a disposizione. Oltre alla forza delle singole squadre, faranno la differenza il calendario, la fortuna, gli infortuni e la mentalità. La sfida Napoli-Juventus è anche sfida di Sarri contro Allegri ovvero due filosofie diametralmente opposte di intendere il calcio. Per il tecnico nativo di Bagnoli, il calcio è spettacolo ed ai risultati si accede attraverso il gioco, i gol e le prestazioni di livello superiore rispetto ai propri avversari. Per il tecnico livornese della Juventus, viceversa, vale il vecchio adagio di machiavellica memoria secondo cui il fine giustifica i mezzi. Contando esclusivamente la vittoria ed il palmares, ciò che conta è raggiungere il traguardo, a prescindere dal gioco espresso. Tuttavia, nonostante i tanti successi ottenuti, ai bianconeri non vanno giù i riconoscimenti ottenuti dal Napoli e dal suo allenatore, arrivando persino alle offese definendo lo spettacolo del calcio sarrista roba da circo. Secondo il tifoso napoletano c’è sia paura di di perdere lo scettro nazionale, perdendo lo status di squadra da battere, sia invidia per una squadra ed una società che, dati alla mano, nonostante un fatturato di gran lunga più basso rispetto a quello dei bianconeri, sta disputando stagioni straordinarie e senza mai essere al centro di polemiche gravi. Dentro e fuori dal campo. E comunque, con un moto d’orgoglio, il tifoso azzurro ricorda che ai bianconeri gli abbiamo strappato già due trofei, coppa Italia e Supercoppa e che, senza lo scippo di Pechino, sarebbero stati addirittura tre.

Parlando della stagione in corso, notiamo che in campionato il Napoli ha fatto, sinora, un cammino importante mentre in Champions gli azzurri sono quasi fuori. Chissà cosa pensa il tifoso azzurro sulla possibilità che la squadra, anche inconsciamente, abbia deciso di puntare esclusivamente all’obiettivo scudetto. Sicuramente, seppur inconsciamente, il Napoli ha dato priorità al campionato. Tuttavia, è stato anche sfortunato nel perdere la prima partita contro la diretta concorrente del girone, per giunta per colpa dell’errore di un singolo. Se fossimo riusciti a pareggiare quella partita, staremmo parlando di altro. E comunque pochi drammi se fosse Europa League: potrebbe essere una vetrina, finalmente, per chi gioca meno. Un obiettivo scudetto più o meno apertamente dichiarato, ma la fortuna non sembra assistere gli azzurri e gli infortuni di Milik e Ghoulam confermano questo triste dato. Cosa si aspetta la piazza azzurra dalla società nel mercato di gennaio? Gli infortuni occorsi a Ghoulam e Milik, purtroppo, sono gravi e, quindi, hanno praticamente finito la stagione se si considera quando rientreranno in forma. Per quanto riguarda Milik, piace l’idea che possa andare in prestito al Chievo per dargli la possibilità di recuperare il meglio possibile. Tuttavia, non è Inglese un nome che infiamma la piazza partenopea, poichè non è ritenuto un’alternativa affidabile. La speranza è che l’attuale centravanti del Chievo possa rientrare in uno scambio che porti all’ombra del Vesuvio un attaccante più sicuro e che accetti di buon grado di essere un componente di una rosa ampia. Potrebbe essere una soluzione intelligente, se non troppo costosa, quella di riportare a Napoli Fabio Quagliarella così da ricucire un rapporto d’amore rovinato da qualcosa che nessuno poteva sapere e immaginare. Per quanto riguarda l’assenza di Ghoulam, invece, l’idea predominante è che Sarri punterà su Mario Rui. Inoltre, viene ritenuta credibile la trattativa per Vrsaljko per tre motivi: può giocare a sinistra nonostante sia un destro naturale, conosce il campionato italiano e Maggio inizia ad avere una certa età. Sempre in tema di mercato, in particolare della prossima finestra di gennaio, come si ritiene la rosa a disposizione di Sarri e  dove si ritiene sia opportuno intervenire a prescindere dai due infortuni? Se si escludono gli infortuni, Sarri avrebbe a disposizione, da un punto di vista numerico, due giocatori per ruolo. Ovvio che tutto è migliorabile, ma non è facile rinforzare una rosa come quella del Napoli. A parte le trattative menzionate per gli infortuni di Milik e Ghoulam, al tifoso piacerebbe vedere qualcuna delle riserve maggiormente impiegata dal primo minuto e preservarsi qualche freccia dorata a partita in corso. Ad esempio, Giaccherini, ogni tanto, non può far rifiatare Callejòn? Ounas, ogni tanto, non può far rifiatare Mertens o Insigne? Rog, ogni tanto, non può far rifiatare Allan invece di alternare quest’ultimo con Zielinski che è più simile ad Hamsik per caratteristiche? Chiriches e Maksimovic perché giocano una o due partite e poi spariscono per più di un mese? Sarri ci ha dato una grande mentalità ed un gioco spettacolare, ma deve migliorare nella gestione della rosa, sia per gestire le energie sia per gestire il gruppo.

 

Riccardo Muni

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