Salernitana da play off. Lo dicono innanzitutto i numeri. I granata hanno ottenuto ventuno punti in queste prime quattordici giornate, con una media di un punto e mezzo a gara. Se la squadra di Bollini proseguisse con questa media, la proiezione a fine campionato sarebbe di sessantatré punti in quanto Vitale e compagni ne realizzerebbero altri quarantadue nelle rimanenti ventotto giornate di campionato. L’anno scorso lo Spezia andò ai play off con sessanta punti, due anni fa il Novara con sessantacinque, tre anni fa l’Avellino con cinquantanove punti. Numeri a parte, però, sono i tifosi ad avere fiducia nella squadra di Bollini. E’ nata una fortissima empatia tra questo gruppo di calciatori e la tifoseria. La gente ha capito di potersi fidare di questa squadra, ha capito di avere a che fare con uomini veri. Senza voler scomodare la storia ed essere per questo irriverenti, si potrebbe dire che gli avversari cominciano a temere il “quarto d’ora granata”. Tra il 76’ ed il 90’, considerando anche i recuperi, la Salernitana è la squadra di B ad aver segnato più gol fino ad ora. Spesso i cambi operati da Bollini fanno la differenza, ma dietro il quarto d’ora granata potrebbero esserci varie motivazioni. A cominciare da quella fisica: quando gli altri si fermano i calciatori della Salernitana continuano ad essere brillanti e reattivi. E poi l’incoscienza e la serenità dei giovani: Adamonis, Mantovani, Minala, Ricci e Rossi.
Fonte: CdS