Il grandissimo difensore ex Milan ed ex Nazionale, Paolo Maldini ha rilasciato alcuene dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport: “Sono teso, la partita è troppo importante. Mi ricorda Italia-Portogallo del 1993 e non oso immaginare un Mondiale senza l’Italia. Sono stato un giocatore della Nazionale per 13 anni e avverto l’emozione di questa sfida. In queste occasioni non bisogna dire molto, le motivazioni emergono in modo naturale, vengono da sole. L’essere troppo carico può essere un problema: San Siro ti può trascinare ma ti può anche togliere qualcosa sul piano della personalità. Ho avuto compagni che preferivano giocare fuori casa, è anche questione di feeling con lo stadio”.
Perché si è arrivati a questo punto?
“Tutto nasce dal girone con la Spagna: era una sentenza, loro sono superiori e lo hanno dimostrato nello scontro diretto. C’era la possibilità concreta di disputare lo spareggio. In Svezia non abbiamo fatto bene, siamo molto superiori a loro e non siamo stati capaci di controbattere a quella che era la loro unica qualità, la forza fisica. Mi aspetto un’Italia diversa stasera. C’è stato un robusto cambio generazionale ma anche tante problematiche. Molte volte si fa fatica nel girone ma poi si gioca un grande Mondiale. Ci siamo trovati in questa situazione anche nel 1997 con mio padre CT, facemmo lo spareggio con la Russia. Nel caso vada male ci porremo le domande del caso”.
Come vedi il futuro del movimento calcistico italiano?
“Se andremo al Mondiale, i dirigenti saranno quelli giusti per continuare”.
Maldini in FIGC?
“C’era stata una chiacchierata amichevole con la Federazione, ma non se n’è fatto niente. Io non ho più sentito nessuno e non ho dato risposte. Tutti si chiedono perché non sia nel mondo del calcio, ma è una scelta mia. Ho possibilità di scegliere il mio futuro e se ci saranno le condizioni ideali tornerò, anche se la scelta sarà limitata al Milan o alla Nazionale. Quando ho smesso di giocare, vedere la prima partita in campionato mi ha fatto male. Stessa cosa per la Champions e il primo derby. Poi mi sono abituato. Questa però è una di quelle partite che avrei voluto giocare”.
Un pronostico?
“L’Italia deve passare: 2-0, 3-1 o 4-2 è uguale”.