Vincere, si sa, piace a tutti e piace sempre e, chi afferma, in maniera provocatoria, che il popolo del ciuccio si accontenta del bel gioco, mente sapendo di mentire. Tuttavia, sarebbe buona abitudine cercare di rimanere lucidi nei momenti opachi che pure ci sono nell’arco di una stagione. Il pari ad occhiali ottenuto sul campo del Chievo Verona lascia l’amaro in bocca poiché, all’indomani del match di Champions, avevamo auspicato una vittoria quale premessa per voltare pagina. Purtroppo, la scarsa brillantezza di alcuni azzurri, dovuta al dispendio di energie fisiche e mentali avuto nella partita contro il Manchester City, ha rallentato la manovra sarrista, in particolare negli ultimi venti metri. A Verona, le gambe non hanno supportato le idee e le occasioni per sbloccare il risultato si sono contate sulle dita di una mano. Sul fronte infortuni, Pepe Reina ha dato forfait all’ultimo momento, arrendendosi ad un fastidio alla schiena, ed aggiungendosi a Milik e Ghoulam, fermi ai box per lunghi tempi. I conseguenti esordi di Sepe e Mario Rui, e le relative ansie da prestazione, se da un lato hanno minato la perfetta macchina progettata dal tecnico nativo di Bagnoli, dall’altro hanno confermato la bontà degli elementi di riserva a disposizione. Certamente Mario Rui non gode del massimo momento di forma del suo omologo algerino, tuttavia ha saputo fare tutto il necessario senza strafare ma, altrettanto, senza sbagliare mai. Per essere un esordio, possiamo ritenerci soddisfatti di quanto visto al Bentegodi. Il giovane portiere napoletano ha superato l’esame dell’esordio a pieni voti, ha presidiato la sua porta dando certezze a tutto il reparto e dimostrando anche una buona attitudine ad utilizzare i piedi. Se potrà essere lui l’erede di Pepe Reina lo deciderà Maurizio Sarri e lo scopriremo più avanti. Tutta la Napoli del pallone voleva arrivare alla sosta con il vantaggio di tre punti sulla Juve, che pure in casa ha faticato non poco per avere la meglio della cenerentola Benevento. Ed invece, il pareggio di Verona è stato vissuto dalla piazza come segnale di crisi. Se questo eccessivo allarmismo appare ingiustificato, un paio di appunti, di contro, sembra opportuno farli a Maurizio Sarri. Il primo è di natura tecnica e riguarda il sostituto di Allan…sì, sempre la solita questione! Continuo a ritenere Rog il naturale alter ego del mediano brasiliano e la prestazione di Zielinski, sul mezzo destro e la contemporanea presenza di Marek Hamsik, hanno confermato la mia idea. Il secondo appunto, riguarda l’opportunità di certe affermazioni. È vero che ad ogni fallo subito, alcuni calciatori del Chievo (…Meggiorini in particolare…) restavano a terra a lungo per guadagnare secondi preziosi ma è altrettanto vero che il pareggio a reti inviolate non è scaturito da questo, come confermato dallo stesso Sarri, nel post partita. Poiché è spesso etichettato come lamentoso (…in Italia si accettano le lamentele di tutti tranne quelle del Napoli…) non era il caso di sorvolare sull’accaduto durante le interviste? Come accennato, si arriva ad una nuova sosta per gli impegni delle nazionali e mai come questa volta, sembra di vitale importanza. Troppe tossine sono state accumulate e vanno smaltite in fretta; le due settimane di pausa sembrano il periodo ottimale per rimettere benzina nel motore. Insigne e Jorginho, tuttavia, saranno chiamati agli straordinari al servizio della nazionale di Ventura con l’augurio di non ricevere altre brutte notizie. In bocca al lupo ai due azzurri nazionali, in particolare al regista italo-brasiliano per l’esordio assoluto nel gruppo tetrastellato. Tornando sul fronte napoletano, occorre riavvolgere il nastro e farsi trovare pronti, poiché alla ripresa del campionato la squadra dovrà affrontare un ciclo di partite terribili. Da Napoli-Milan fino alla sfida verità contro la Juve, in programma sempre al San Paolo. Nel mezzo ancora la Champions a completare il quadro di un tour de force che sarà fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato ai primi di luglio…o forse addirittura prima. Avanti Napoli, Avanti!
Riccardo Muni