L’INCHIESTA. Il dato è così eclatante da diventare dirompente per la sua manifesta e inequivocabile oggettività. La Serie A, di questo passo, è destinata a finire in ginocchio… Magari la battuta non è delle più adatte, visto che si tratta di infortuni e pure seri, ma rende l’idea.
Sì, perché siamo arrivati alla 12ª giornata e il numero di legamenti del ginocchio saltati fa ipotizzare che verrà stracciata la quota totale della passata stagione.
Al momento siamo a sette, come ricorda questo elenco. Conti (Milan), Milik (Napoli), Tumminello (Crotone), Vanheusden (Inter), Letschert (Sassuolo), Karsdorp (Roma) e Ghoulam (Napoli).
A loro occorre aggiungere le lesioni parziali del legamento del ginocchio che hanno colpito Belotti (Torino) e nell’ultima settimana Di Francesco (Bologna).
Dunque una vera e propria “epidemia”. Sulla quale si impone una riflessione a 360 gradi per provare a comprendere il fenomeno nella sua interezza. Per analizzare e cercare di capire come si possono muovere le squadre al fine d’invertire questo pericoloso trend (leggasi prevenzione). Individuarne alcune cause e focalizzare al meglio il percorso ideale da seguire per il recupero e quindi il ritorno all’agonismo del giocatore.
Come si evincerà, non è un caso se questo fenomeno colpisce in maniera più significativa i livelli più alti. Anche se pure in Serie B si sta registrando un numero di casi in crescita.
La verità è che si richiede a uno sport che implica destrezza associata a tecnica una fisicità sempre più invasiva. Andando così a solleticare e sollecitare oltremisura il punto critico di resistenza naturale di quelle parti del corpo che non si possono allenare e sviluppare in maniera proporzionale ai muscoli.
Già, i legamenti e i tendini hanno una resistenza fisiologica che non è perfettibile oltre una certa soglia. Sui muscoli e sulla loro potenza i preparatori hanno potuto lavorare su uno spettro più ampio. Il risultato è sotto gli occhi di tutti anche se, come sempre, la realtà è un po’ differente da come può apparire da una prima lettura.
Fa riflettere eccome, per esempio, il numero in crescita di questo tipo di infortuni anche a livello di settore giovanile. Soprattutto nella fascia più bassa, ovvero quando i bambini stanno trasformandosi in ragazzini. E anche in questo caso alcune ragioni sono analoghe. Se a un auto con telaio leggero si montano gomme iper performanti, si aumenta la velocità a dismisura. Ma se si perde il controllo il danno per l’impatto sarà gravissimo.
Fonte: TTS