Il calcio, secondo Sarri, potrebbe fare di meglio, organizzarsi, darsi regole che non alterino le competizioni (i campionati) e non spremano i calciatori: basterebbe, ad esempio, si può supporre che sogni, lasciare che la serie A – come la Premier, come la Liga, come tutti i tornei – avesse un inizio ed una fine e non si perdesse in questi rivoli che tra settembre, ottobre e novembre (e poi a marzo, in genere), servono per distrarre e disperdere forza.
L’idea – Insomma: trentotto partite tutte d’un fiato, con dentro anche turni infrasettimanali (come adesso) e gli spazi necessari alle Coppe, per chiudere a metà aprile e poi lasciare una quarantina di giorni alle Nazionali, per le quali ci sarebbe un’attenzione assoluta e concentrata. E ci rimarrebbe poi – com’è giusto che sia – il mese di ferie pieno per tutti. Un solo stop, magari, in inverno.
Fonte: CdS