L’ex campione azzurro del Napoli scudettato Salvatore Bagni, ha parlato in esclusiva ai microfoni de “ilnapolionline.com” intervistato dal nostro inviato Luigi Moccia. Bagni era presente a Qualiano, in veste direttore tecnico della scuola calcio ASD Cuore Rangers, con in quale collabora da quest’anno tenendo 2 volte al mese, lezioni speciale per i bambini della società qualianese.
Bagni lei che è stato un grandissimo campione del passato sa spiegarci le differenza che ci sono tra la Serie A attuale e quella in cui giocava lei? “E’ sempre difficile paragonare due epoche così distanti e diverse. Oggi c’è un coinvolgimento totale di tutti i giocatori in campo in tutte le fasi del gioco, invece prima c’erano ruoli più definiti. Il difensore doveva marcare anche quando eravamo in possesso di palla, il terzino sinistro era quello fluidificante mentre il destro rimaneva sempre bloccato. Oggi invece è un calcio più totale e si gioca in spazi più corti, mentre noi facevamo più fatica perchè dovevamo coprire 100 metri anzichè 20/30”.
In tutte queste differenze da lei elencate, chi è il giocatore che più si è avvicinato al suo modo di giocare? “Credo che possa essere Gattuso. Rino ha conquistato sul campo tutto ciò che c’era da conquistare, fino a diventare campione del mondo con grande personalità, voglia e caparbietà e bisognerebbe fargli un monumento. So per certo, perchè l’ha detto anche nel suo libro, che da bambino aveva il mio poster in camera e saperlo mi ha fatto molto piacere”.
Passando a parlare del Napoli, questa squadra ha qualche similitudine a livello caratteriale e di atteggiamento con il suo Napoli? “Per essere una squadra vincente, ed il Napoli ha tutto per esserlo, devi iniziare a vincere. Noi dall’arrivo di Diego ci abbiamo messo tre anni per vincere lo scudetto. Questo Napoli è una squadra che è partita come una delle favorite per la vittoria finale, è la squadra da battere, gioca meglio, la più organizzata ed ha più qualità di tutte e visti i risultati anche più continuità di tutte. Noi quell’anno fummo una sorpresa mentre quest’anno mi aspetto che il Napoli vinca lo scudetto”.
Proprio in ottica scudetto, come giudica il pareggio con il Chievo, incidente di percorso o c’è da preoccuparsi? “Credo sia semplice affaticamento fisico. Nessun è un robot e non sempre si può andare oltre la fatica. Impegni importanti come quello con il City ti tolgono tante energie e arrivi alla partita dopo che non hai la solita intensità di gioco, ma nonostante ciò il Napoli ha dominato tutta la partita e poteva riuscire anche a portarla a casa, ma è mancato il guizzo decisivo”.
Oltre che un gran campione, oggi lei è anche un grandissimo conoscitore di talenti e le chiedo su chi punterebbe per sostituire Ghoulam? “Sia con il Napoli che con il presidente ho un rapporto meraviglioso ed un importante rapporto di stima. Ghoulam io l’avevo quasi preso quando ero a Bologna per 1,5 milioni insieme agli altri due franco-algerini Belfodil e Taider. Al Sant-Etienne lasciava intravede cose importanti, ma non era ancora il giocatore che abbiamo ammirato quest’anno, è cresciuto in modo esponenziale e oggi è sciuramente uno dei terzini sinistri più forti al mondo e sicuramente è una grave perdita per il Napoli”.
Prima di salutarla le chiedo di questo progetto che la vede impegnato a Qualiano con la scuola calcio ASD Cuore Rangers. “Io ho una vita molto intensa tutti i giorni tra viaggi e lavoro e questo io lo faccio perchè mi diverto tantissimo lavorando con i bambini. Qunado ho smesso di giocare avevo 11 scuole calcio in giro per l’Italia. Qui sono stato coinvolto in questo progetto che mi piace molto e mi diverte tanto e sono sicuro che si possono fare cose nella maniera giusta perchè lo staff è pieno di brave persone che hanno voglia di stare con i ragazzi con la calma e la serenità che serve quando si parla di bambini”.
Intervista a cura di Luigi Moccia
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