Ieri, oggi e domani: la partita di Inglese a Verona

E’ fatta, avrà pensato Inglese. E allora si può anche confessare, ammettere le emozioni e tirarle fuori, dagli angoli più sperduti d’un bomber che implode. «Certo che è stata una partita diversa per me». E’ stata la domenica di Roberto Inglese, l’invitato speciale, suo malgrado, ad un dibattito ch’è cominciato e che continuerà intorno ad un destino che pure pare scritto: «Io non posso dire molto però è normale che sia un sogno giocare con la maglia azzurra. Ma io sono un calciatore del Chievo e non lo dimentico». E’ stata un’ora e mezza di sensazioni (magari) sballate, perché Inglese ha scoperto d’aver di fronte a sé uno spicchio del futuro: gennaio è all’orizzonte ne in quel mercato che andrà ad aprirsi subito dopo i botti di Capodanno, la sua esistenza (e quella di Milik) potrebbe ribaltarsi, con uno scambio di prestiti di centravanti c’hè possibile e forse persino probabile. «E’ stata una bella gara secondo me: noi potevamo interpretarla soltanto in questo modo, perché loro sono fortissimi ed avrebbero potuto schiacciarci. Dovevamo correre e ci siamo riusciti. Non se gli azzurri fossero stanchi, ci può stare con tanti impegni, ma io sono veramente felice di questa partita». La partita di Inglese è ieri, oggi ma anche domani, è un condensato di tormenti però (forse) anche un pizzico d’estasi: «Io penso a stare qui e poi vedremo cosa deciderà il destino. Sono il centravanti del Chievo, però è chiaro che….».

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