Jorginho. L’italo-brasiliano mercoledì notte aveva fatto la sua parte, non discostandosi per giunta dai brillanti standard abituali. Tanto che lo stesso Guardiola ne aveva tessuto le lodi, definendolo nel pre-partita «meraviglioso». Sufficienza più che piena per lui, uomo-ovunque dinamico ed ispirato, nonché rigorista perfetto. Come del resto confermato spulciandone il curriculum: Jorge ha fatto l’en plein, trasformando 9 rigori su 9 in tutte le competizioni, calciati nei tempi regolamentari dalla stagione 2013/14 a oggi.
A parte Ederson (portiere del City spiazzato), nell’annata in corso ne avevano già fatto le spese Strakosha (Lazio), in precedenza Cardinale (Nizza, preliminari di Champions), ed ancor prima Scuffet, ma nella stagione 2014/15 (Coppa Italia contro l’Udinese). Allora furono ben due i penalty trasformati, poiché si concesse il bis anche nella serie di tiri dal dischetto dopo i supplementari. E non è che il ragazzo si sia riscoperto d’improvviso rigorista, poiché ne aveva tirati altri cinque quando era a Verona, tutti andati a buon fine. Centrocampista totale, rigorista provetto, ora anche gran motivatore: sarà fondamentale per il prosieguo un Jorginho così.