ALLARME CROCIATI. In cinque anni raddoppiati in Italia. Le cause

ALLARME CROCIATI. In cinque anni raddoppiati in Italia

Lo studio dell’Uefa prende in esame quindici stagioni agonistiche dei campionati europei, analizzando i dati relativi a 50 squadre di 18 Paesi diversi e certificando circa 13 mila infortuni di varia natura. Fra questi, da almeno cinque anni a questa parte, in Italia si stanno moltiplicando le rotture del legamento crociato anteriore, l’incubo di ogni calciatore. Il ko di Ghoulam è soltanto l’ultimo in ordine di tempo e alimenta l’inquietudine di un campionato che, in undici squadre su venti, lamenta almeno un calciatore con un crociato rotto. Cinque di questi gravi infortuni si sono registrati nell’arco delle prime undici giornate. Il caso è serio e comporta ripercussioni pesanti. In primis, sulla salute dell’infortunato, costretto a un calvario che comincia con il crac, prosegue sotto i ferri e continua con una rieducazione tanto lenta quanto laboriosa. In secondo luogo, quando un giocatore va fuori combattimento per così lungo tempo, il forfait incide sull’andamento della stagione stessa. Soprattutto se, a farsi male, è un cardine della formazione tanto che, per sostituirlo, a volte la società è costretta a tornare sul mercato durante la sessione invernale.  Fonte: CdS

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