Neppure Guardiola può contare su un lupo di mare come Pepe Reina. Stasera Pepe raggiungerà Javier Zanetti al quinto posto nella classifica dei giocatori con più presenze nelle Coppe europee. A quota 160.
Il portiere spagnolo ha quasi perso il conto, di notti speciali come questa.
Toccherà dunque a lui dare l’esempio ai suoi compagni, come del resto è abituato a fare pure in campionato. Al di là di un rendimento tra i pali che non sempre è stato irreprensibile, specialmente nella scorsa stagione. Ma nessuno ne ha mai messo in discussione la leadership, nello spogliatoio azzurro. In cui il totem madrileno è l’unico che sa davvero come si vince.
Già con Benitez era un pilastro. «La mancata conferma di Reina, passato al Bayern, fu il motivo principale della mia separazione dal Napoli». Ha appena svelato l’ex tecnico azzurro.
Poi il portiere è ritornato e Sarri l’ha accolto a braccia aperte. «Litighiamo spesso, siamo due persone leali e molto dirette. Ma con il suo carattere e i suoi piedi sarebbe utile anche fuori dai pali, in mezzo al campo».
Pure per i compagni lo spagnolo è il punto di riferimento più importante, soprattutto nei rapporti con la società. È lui a trattare per i premi con De Laurentiis. Ed è stato sempre lui, in estate, lo sponsor per il rinnovo dei contratti di Insigne e Mertens. Nel nome del patto scudetto. I tifosi l’adorano, pure per il suo legame speciale con la città. Solo con il presidente s’è incrinato il feeling. Come spesso accade tra il datore di lavoro e il sindacalista del gruppo, scomodo per antonomasia. Ma i due hanno trovato il modo di convivere, anche se sono separati in casa. E Reina è rimasto l’unico dei big con il contratto in scadenza. Il portiere non ne sta facendo un dramma e tanto meno Sarri. «È un professionista e una persona straordinaria, credo in lui a occhi chiusi».
Stasera più che mai, lo spagnolo dovrà essere il centro di gravità del Napoli. «Dobbiamo far punti, per passare il turno». Il leader azzurro sa come si fa. Certe notti sono una dolce abitudine pure per Pepe, non solo per Pep.
Repubblica