Pep Guardiola ha plasmato il Manchester City ad immagine e somiglianza del suo credo calcistico, diverso da quello del Barcellona ma anche più spettacolare di quello ammirato ai tempi del Bayern Monaco. Il tecnico catalano ha trovato un suo equilibrio, disegnando la sua squadra con un 4-1-4-1 che presenta molte particolarità. L’infortunio occorso a Sergio Aguero qualche settimana fa, al ritorno dal concerto di Maluma in quel di Amsterdam, ha aperto le porte della titolarità all’ex Palmeiras Gabriel Jesus. Episodio significativo della stagione dei citizens, visto che spesso e volentieri i due centravanti venivano schierati insieme, ma non con i migliori risultati. L’argentino è più creativo tecnicamente, ha meno fisicità ma più abilità nel duettare con i vari David Silva e Kevin De Bruyne sulla trequarti. Il brasiliano, dal canto suo, è più uomo gol, spicca nel fondamentale del colpo di testa e garantisce più concretezza e meno tecnica rispetto al compagno di reparto. Nel 4-1-4-1 di Pep c’è spazio soltanto per uno di loro e la scelta del tecnico dirà molto sulla partita che farà il suo Manchester City: attacco “platonico” o gioco più diretto? Decisione che avrà ritorsioni anche sul resto dei calciatori offensivi che andranno in campo, perchè con Sergio in campo avrebbero il dovere di riempire fisicamente l’area mentre con Gabriel quello di garantirgli assistenza.