L’editoriale di Raffaele Auriemma: “Sembrava un tenore De Laurentiis”
“Sembrava un tenore De Laurentiis, quando domenica sera ha deciso di collocarsi tra il Napoli e le zizzanie che da sempre s’infittiscono all’indirizzo di chi vince oppure è felice. Nel caso della squadra di Sarri, poi, i due sentimenti convivono allegramente e si trasformano in carburante per correre spediti in testa alla classifica. Quella della solita congiura nordista a danno del troppo martoriato Sud, sembrava una stonatura nell’ennesimo pomeriggio vincente. Invece, era un do di petto del patron per spostare le attenzioni e le pressioni dalla squadra a se stesso. Roba da presidente esperto, di quelli che fiutano nell’aria il pericolo per la comunità e individuano la via per correre ai ripari. Tutta la serie A è consapevole della caratura espressa dal Napoli con una serie di numeri che fa spellare le mani a chi l’apprezza in maniera disincantata e fa ingrossare il fegato a quelli che rileggono i conti e non trovano la spiegazione. Come è possibile che un club dal rendiconto economico ben inferiore ad almeno 4 società in Italia, che ha fatto un mercato in entrata da soli 20 milioni di euro, riesca a esprimere un gioco tra i più competitivi del continente? Risposta semplice: programmazione accompagnata da un po’ di buona sorte. Il resto lo ha fatto Sarri con la creazione di un equilibrio tattico. Ecco perché il Napoli è una realtà destinata a durare e divertire, invidia permettendo. Ma per quella c’è De Laurentiis, con i suoi do di petto e un’estensione vocale che ambisce a trasformarsi in grido di gioia. Se sarà quel che sarà…”
Fonte: CdS