Maurizio de Giovanni è tradotto in almeno cinque lingue, ha venduto milioni di copie con i suoi libri che scrive tra una partita e l’altra del Napoli:
«La rappresentazione dell’ultima grande passione collettiva, dopo che politica e ideali religiosi vanno scemando. La squadra che gioca il miglior calcio d’Europa, motivo di orgoglio per chiunque tifi Napoli. L’espressione di una città ormai sempre più europea, consapevole della sua enorme grandezza, pur tra varie carenze: ma Napoli ha registrato il 49% di presenze turistiche in più rispetto ad un anno precedente, in un Pese che ha contato un miglioramento del 9%. La dimostrazione d’un cambiamento ampio di una metropoli che si è avvicinata al Pianeta lasciando che il becerume divenisse minoritario. Napoli ha smesso di euforizzarsi, ad un quarto del campionato non può farlo un pubblico che appena due stagioni fa ha visto sfumare quel sogno che sembrava annunciato dal titolo di campione d’inverno: in genere, nella maggior parte dei casi, chi vince a gennaio lo fa anche a maggio. E invece andò come si sa, con un distacco divenuto poi enorme, con quei nove punti dalla Juventus. Napoli è pronta perché è equilibrata e stavolta trionfare sarebbe non Rinascimento, come la prima volta, ma conseguenza del Rinascimento».