Ieri De Laurentiis al centro storico di Napoli s’è cimentato al fianco dello chef Niko Romito. Prima di tutto, però, la sua creatura: leader in classifica e vogliosa di scudetto. «Che banalità, sempre con questo scudetto…». Non si parla d’altro. «Per voi esiste solo quello, ma secondo me quando dicono che giochiamo il calcio migliore d’Europa è un bel regalo per tutti noi. Prima o poi lo vinceremo. Speriamo più prima che poi. Ma quando lo vinceremo, poi, dovremo voltare pagina e vincerlo sempre con un’organizzazione come la nostra che può dar fastidio, perché il Sud ha sempre dato fastidio al Nord: ora abbiamo messo il Var, ma chissà cosa potrebbero inventarsi per crearci ostacoli».
SARRI. La squadra, comunque, gli piace. E tanto: «Il Napoli di quest’anno ha tre C: cazzuto, cazzuto, cazzuto». Risate. «Le tre C sono altre: cervello, cuore e coraggio». Che serviranno anche mercoledì con il City: «Potrebbe essere decisiva. Mi aspetto uno stadio pieno come con il Sassuolo: speriamo di regalare ai nostri spettatori serietà di gioco e divertimento. La bellezza di Sarri è di essere un uomo serissimo che fa divertire i suoi allievi. E’ una strada molto pericolosa, a volte bisognerebbe fare di necessità virtù, ma lui è così: vuole tutto. E in effetti ha tutto ciò che un tecnico può desiderare: ha il doppio dei grandi professionisti di cui disponeva Benitez». Milik a parte: «Con lui siamo stati sfortunati e da una parte fortunati: non avremmo mai scoperto Mertens centravanti. Il merito del bel gioco è del nostro allenatore».
IL MERCATO. Finale per il mercato: «A gennaio faremo qualcosa di buono. Chiesa? Non so se lo venderanno: il presidente della Fiorentina non può farsi ammazzare dai tifosi cedendo un gioiello come lui». Prospettive? «Si citano spesso gli investimenti altrui, ma poi perdono 2-0». Sembra che si parli di Milan. Chissà. «Con Giuntoli ci siamo sbagliati pochissimo: dovremo trovare cambi utilizzabili, non giocatori che stanno in panchina ed entrano 10 o 1 minuti».
Fonte: CdS