Un anno intero del Napoli da festeggiare restando primi. Proprio oggi, 12 mesi fa, nasceva il tridente “small”. Era precisamente il 26 ottobre e nel posticipo serale della decima giornata, Sarri al San Paolo schierò dal primo minuto (per la prima volta in una gara ufficiale) il trio Callejon-Mertens-Insigne. Fu la mossa (quasi) della disperazione, dopo l’infortunio di Milik e la squalifica di 2 giornate che Gabbiadini incassò per l’espulsione patita la settimana prima a Crotone, una soluzione presa mentre il ds Giuntoli stava perfezionando l’acquisto di Pavoletti dal Genoa. Mertens fece gol, il terzo personale dei 28 con i quali chiuse lo scorso campionato, e la squadra cominciò a prendere una fisionomia diversa, rispetto a quella che prevedeva l’utilizzo del centravanti di riferimento. Sono ormai 38 le giornate di campionato per il Napoli con il nuovo ed ormai inamovibile marchio offensivo, mentre sono addirittura 53 le partite giocate consecutivamente da Lorenzo Insigne e tutte quante da titolare. L’ultima volta in panchina fu il 19 ottobre 2016 a Crotone, poi dalla successiva partita con l’Empoli, fino a quella di mercoledì al Ferraris, il Magnifico non ha mai dato forfait nelle 38 presenze (con 22 gol) in serie A e le 15 apparizioni (con 3 gol) in Champions League. Sarà il caso di dargli domani un po’ di riposo? Le indicazioni che arrivano da Castelvolturno direbbero proprio di no, raccontando che il proposito di Sarri continuerà ad essere quello di utilizzare i “soliti noti” fino a quando saranno loro ad alzare bandiera bianca. Sì, anche Mertens, costretto agli straordinari per il secondo infortunio occorso a Milik, e per l’assenza di un altro attaccante centrale in panchina. Ma avrà giocato davvero troppo il folletto fiammingo? Lui se la ride di fronte a queste osservazioni, legittime ma non sostenute da un dato numerico oggettivo. I calciatori bravi, quelli che fanno la differenza, ogni allenatore preferisce tenerli sempre in campo e Mertens non è nemmeno tra quelli maggiormente impiegati nel continente europeo. Il bomber azzurro è stato in campo in media quest’anno 79,4 minuti (ne ha giocati 1.191 dei 1.350 complessivi del Napoli) e solo Immobile tra i grandi d’Europa ha un minutaggio inferiore (77 a gara): Messi (90 di media), Aubameyang (89,6), Falcao (85,5), Kane (87,1), Cavani (84,9) e Lewandowski (88,5) sono stati utilizzati tutti molto di più. Allora si va avanti con i “titolarissimi”, anche con il Sassuolo, per non perdere i punti e la concentrazione. Ieri mattina Sarri ha tenuto la squadra, tra lavoro in campo e analisi tattica in tv, quasi 4 ore a Castelvolturno, perché la stagione sta entrando nel vivo e le avversarie non hanno battute d’arresto. Servirà il miglior Napoli e pure un San Paolo affollato col Sassuolo: già venduti 49mila biglietti, mentre per la sfida di mercoledì con il City si è già a quota 33mila.
Fonte: Tuttosport