Sostituito venti minuti prima dell’epilogo solo a Manchester, Elseid Hysaj ne ha saltate soltanto due in campionato, con Atalanta (per squalifica) e Lazio. Bene tutto sommato anche contro il Genoa: «Ci siamo ripresi la testa della classifica dopo il sorpasso dell’Inter».
«A Genova eravamo andati per vincere, sapendo di dover giocare su di un campo difficile e riuscendo alla fine a portare a casa i tre punti. Questa è la nostra mentalità: pensare prima a noi stessi, non dimenticando però che ogni gara può essere dura. Dopo lo svantaggio non siamo andati giù di testa ma, al contrario, siamo rimasti sereni, riuscendo a reagire subito. Siamo cresciuti, riusciamo a reagire di testa in qualunque occasione. Anche quando, come a Manchester, non era poi così semplice. Siamo andati spesso sotto, ma sappiamo anche come recuperare».
C’è un Mertens in più, che non finisce mai di stupire: «E’ fortissimo. Dopo quella punizione è riuscito a far gol con un tocco. Gli ho chiesto come ci fosse riuscito, ma si vede che voleva mettere la palla là dov’è andata. Sarebbe bello affrontarlo come avversario, meglio ancora però averlo come compagno”.
Sarri arrabbiato per il gol di Izzo? “C’è stata di certo un po’ d’amarezza perché potevamo gestirla meglio e quindi soffrire di meno. Sappiamo che in questi casi dobbiamo starcene tranquilli e portare a casa il risultato».
Sull’imminente avversaria: «Il Sassuolo ha giocatori d’un certo livello, anche se Berardi non ci sarà. Non bisogna abbassare mai la guardia e prendere i tre punti anche al San Paolo».
Perché questo numero di maglia? “Ho tatuaggi col 23 e col 4. Ho scelto il 23, che aveva prima Gabbiadini, perché è stato il mio numero da quando ho iniziato a giocare in B. Mi porta fortuna. Spero di fare il mio primo gol in A, ma privilegio sempre la giocata per i compagni».
Fonte: CdS