R. Muni – “Corsi e ricorsi storici”. Quando Maradona segnò all’Olimpico. Le turbe di Bargiggia!

Approfondimento sul Napoli di Maradona

Il Napoli non è riuscito nell’impresa di andare in fuga, andando, viceversa, ad infrangersi contro il muro dell’Inter, in particolare contro il portiere Handanovic. Un risultato a reti inviolate, o ad occhiali come direbbe qualcuno, che lascia l’amaro in bocca ai tifosi napoletani, poiché se c’è stata una squadra che ha tentato seriamente di mettere le mani sull’intera posta in palio, quella è stata il Napoli. Il primato è salvo, i punti di vantaggio sulla seconda, la squadra nerazzurra appunto, rimangono invariati ma le terze, Juve e Lazio, hanno rosicchiato due punti, portandosi a meno tre. Forse anche per superare l’empasse di vedere il tridente dei ragazzi terribili a secco (…era da parecchi mesi che ciò non accadeva…) qualche opinionista napoletano ha ricordato lo score del primo scudetto, quando il Napoli di Maradona vinse a Roma con un gol del D10S e, appena dopo, impattò tra le mura amiche con l’Inter del Trap, con il medesimo risultato di sabato sera. Che sia tutto di buon auspicio per i colori azzurri? Che siano questi corsi e ricorsi storici? La speranza è che il destino abbia disegnato una cavalcata simile a quella che per la prima volta portò il massimo trofeo nazionale all’ombra del Vesuvio. Di notizie positive ce ne sono state, in sostanza molte conferme, da parte di quelli che sono i pilastri su cui si basa il progetto targato Maurizio Sarri. In primis a centrocampo, reparto in cui Allan e Jorginho hanno dato una ulteriore conferma del loro stato di forma e di quanto essi siano imprescindibili. Dopo i cambi, sono arrivate altre due conferme: la prima è che Zielinski può essere solo l’alter ego di capitan Hamsik mentre in assenza di Allan la linea di mezzo ha bisogno della sostanza di Rog. La seconda è che proprio il croato meriterebbe di giocare di più, sia perché dotato di una intelligenza tattica preziosa, tanto da essere stato indicato quale possibile sostituto di Callejón, sia perché la rotazione degli uomini eviterebbe a Sarri di dover fare i conti con tossine e acido lattico. Non sono mancate la solita personalità ed i soliti movimenti schiaccia avversari, anche se le famigerate triangolazioni, che qualcuno dalle parti di Torino non riesce a digerire, sono state fatte con le marce ridotte. E’ solo mancato quel briciolo di fortuna che pure serve per centrare i massimi traguardi e che invece ha arriso al numero uno nerazzurro. Le note negative più evidenti si sono viste in ciò che non è potuto essere e che non si è potuto fare. Mi riferisco alla coperta corta in attacco, soprattutto per quel che riguarda il numero nove. Mertens ha sofferto, sia per la differente stazza rispetto ai suoi controllori sia per la fatica che ad un certo punto ha fatto capolino nelle sue gambe. L’infortunio di Milik e la mancanza di un bomber di scorta hanno costretto il folletto belga agli straordinari. Nonostante tutto, proprio negli ultimi scampoli di partita, il nostro bomber si è visto negare da Handanovic la gioia di un gol da tre punti. Il Napoli rimane imbattuto e mantiene un passo da vertice, eppure la macchina del fango non si è fatta trovare impreparata, esaltando il catenaccio nerazzurro e sminuendo la prestazione di Hamsik e compagnia. Tutto come da copione, scontato e prevedibile, ma inevitabilmente fastidioso poiché indice di un atteggiamento generalmente iniquo a livello nazionale. Maurizio Sarri si è rivolto al quarto uomo per porre alla sua attenzione i cori razzisti provenienti dal settore ospiti. L’ennesimo episodio di razzismo rimasto impunito: basti pensare che l’ammenda è stata più pesante per i petardi fatti esplodere dai tifosi napoletani. Un episodio grave, anche se scontato e banale, che fa il pari con una serie di tweet pubblicati, di recente, dal noto giornalista, Paolo Bargiggia, che è riuscito nell’intento di far parlare di se, uscendo dal grigiore del suo anonimato. I tweet pubblicati nel giro di poche ore, sono il segno evidente del suo accanimento nei confronti di Napoli. Al di là delle turbe psichiche che lo affliggono, ma che rimangono un problema tutto suo e della totale assenza di contenuti in tutto ciò che scrive, chi di dovere dovrebbe intervenire per porre un freno alle frasi marcatamente razziste che aizzano l’odio tra la gente. D’altronde, il barbuto giornalista ha scelto liberamente di essere un personaggio pubblico e se ne deve assumere le responsabilità, onori e oneri. Chi ha potere per farlo, lo denunci poiché solo con una severa lezione potrà riflettere su quanto ha scritto. Personalmente, non mi sento offeso, in quanto napoletano, dal suo pensiero poiché lo ritengo come una scatola vuota, ma in un clima difficile su certi argomenti questo losco individuo va assolutamente fermato.
Riccardo Muni
@riccardomuni

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