Autorevole e’ stato l’atteggiamento Di Diawara in campo, a Marassi. Amadou ha stupito per la
determinazione con la quale ha saputo imporsi nel ruolo di metodista, attento e risolutivo dinanzi alla difesa.
Si è mosso con l’autorevolezza di un veterano, di un giocatore d’esperienza che con le sue doti ha tenuto in mano il centrocampo napoletano. Sarri lo ha preferito al titolare, a quel Jorginho che in altre occasioni era stato rimpianto, motivandolo al punto giusto. Il mediano guineano si è battuto con forza, mettendo in mo stra una discreta fisicità oltre a una tecnica di livello.
Si è divertito, Diawara geniale, nell’esaltare le qualità di Dries Mertens, con lanci millimetrici sui
quali l’attaccante belga si è prodotto in un paio di conclusioni di rara bellezza.
Basti riguardarsi il secondo gol personale, una vera invenzione, a partire dal lancio del giovane metodista, allo stop di suola dello stesso Mertens e alla conclusione di sinistro sotto la traversa che ha lasciato sulle gambe il sorpreso Perin. Diawara si è ripetuto più di una volta, provando
a esaltare le capacità di finalizzare del tridente, ma non c’è stata la rispo sta degli attaccanti, a par
te la magia di Mertens.
La Gazzetta dello Sport