Il Mattino – M. Sarri: “Sofferenza nel finale? Si cresce anche in questo modo”
C’è tanta forza anche nella vittoria sofferta del Napoli di Sarri qui a Marassi: non è da tutti, marcare la distanza anche al termine di una partita imperfetta, con tante imprecisioni e sbavature. E con non poca sofferenza. C’è parecchia forza in questo successo con il Genoa, anche in assenza di bellezza azzurra. Gli imbattibili vincono stringendo i denti e il Napoli piace anche quando vince così. Magari non al suo allenatore, che è incontentabile, ma se la squadra azzurra vince nove partite su dieci, vuol dire che sta vampirizzando il campionato senza pietà. Numeri e prestazioni che lasciano intendere che questo Napoli fa sul serio. Perché vincere col Genoa, su un campo tabù per Sarri, è un altro segnale positivo.
Peccato per il calo nel finale, o no? «Non ho visto cali fisici. Avevamo il pieno controllo della partita quando abbiamo subito il secondo gol. Più che altro direi che abbiamo troppo presto staccato, forse convinti di avere una superiorità disarmante e cominciato a pensare ad altro pensando di aver già vinto.».
Un errore di leggerezza? «La prestazione è stata però di grandissimo livello, con il rammarico di non aver chiuso la gara in maniera netta quando avremmo potuto farlo perché eravamo padroni del match».
Le reti di Mertens sono state superbe? «Il controllo in corsa sul secondo gol è qualcosa di straordinario. Abbiamo sempre pensato che fosse un attaccante esterno, capace di fare la differenza solo con la partita in corso, entrando nella ripresa. Invece da numero 9 è un fuoriclasse assoluto. Non è un centravanti come Higuain per caratteristiche, ma è un centravanti vero».
Non è troppo stanco? «Bisogna preservarlo il più possibile, non è semplice. In qualunque club, l’infortunio di uno come Milik non sarebbe stato semplice da gestire, non solo da noi. In allenamento occorre anche cercare delle soluzioni alternative a lui. Anche se non è una cosa molto semplice».
Una gara piuttosto sofferta? «Il Genoa è una squadra che era reduce da due risultati positivi, in crescita. E giocare qui non è facile per nessuno. Tanto meno per me che con il Napoli ho solo pareggiato. Ma siamo stati bravi a ribaltare la gara una volta andati in svantaggio. Poi la sofferenza è venuta perché siamo stati traditi dall’idea di aver già conquistato i tre punti».
Un po’ di malizia è mancata nella gestione del finale? «Forse un po’ di esperienza da parte dei ragazzi più giovani che avevamo in campo è mancata».
Senza Albiol, la difesa non ha brillato?
«Per me Chiriches è stato tra i migliori in campo, non mi pare di aver sofferto più di tanto ieri sera. Ma un po’ tutto il Napoli mi è piaciuto: anche Zielinski è stato molto accorto nella fase difensiva, forse sacrificandosi d’attacco».
Che rimpianti? «A livello di mentalità, una squadra più matura avrebbe dovuto soffrire di meno nell’ultimo mezz’ora. Ma sono contento: temevo che affrontare una partita normale dopo Roma, Manchester City e Inter ci avrebbe fatto accusare qualche calo di tensione in più. Cosa che non è avvenuta. Però il primo gol ci può stare, il secondo mi fa tornare a casa con una certa arrabbiatura, perché dovevamo evitarlo».
Insigne si è arrabbiato al momento del cambio? «Ma se mi ha anche abbracciato? No, non è successo proprio nulla».
Ma non è che il Napoli capolista ha sofferto per una rosa troppo corta? «No, non è questione di rosa. Eravamo solo convinti di aver messo nel ghiaccio la partita. Se qualcuno dei miei avesse avuto un calo fisico, il rendimento della squadra sarebbe calato. Preso il secondo gol, poi ci siamo ripresi. Certo, in campo ci vanno giocatori che vengono dal Bologna, dall’Empoli e può succedere che possano risentire della pressione degli avversari».
Callejon e Hamsik usciti affaticati? «No, occorre solo preservarli. Tutti hanno disputato una buona partita, io sono contento della gara giocata dai miei con il Genoa su un campo dove tutti faranno grande fatica. D’altronde abbiamo preso gol al primo tiro in porta e ci siamo subito rialzati. È stata una gara giocata bene dai padroni di casa ma che noi siamo riusciti a interpretare subito nel modo più giusto».
In ogni caso, siete di nuovo primi in classifica.
«A me interessa solo la prestazione dei miei e devo dire che l’ho trovata positiva. Certo, non è facile digerire un finale così sofferto dopo averla tenuta in pugno così a lungo. Ma si cresce anche in questo modo».
Le piace quando si parla di sarrismo? «Ma non è che un po’ tutti mi state prendendo in giro?? (ride, ndr)».
La Redazione