Il secondo gol di Mertens andrebbe smontato pezzetto per pezzetto per farne la sintesi perfetta del gol-capolavoro.
La palla di Diawara, partita qualche metro oltre la linea di centrocampo, è molto alta e deve essere così perché deve scavalcare un lungagnone come Rossettini e atterrare sui piedi del piccolo Mertens. E’ una gran palla, questo sia chiaro. Mertens la controlla con l’esterno destro e già questo sembra un gesto impossibile perché quella palla resta lì, anzi, corre insieme al belga che la fa arrivare sul sinistro e da lì la piazza con una botta terribile sotto il primo incrocio. Nessuno può credere a quello che ha appena visto. Ne ha segnati di gol belli e bellissimi, quello maradoniano dell’Olimpico contro la Lazio per esempio, ma questa rete ha qualcosa di più, ha tutto. «In effetti è stato un gol molto bello, pensavo che Perin potesse uscire, invece non l’ha fatto, ho controllato e tirato». Semplice, no? «Speriamo che la Lega cambi idea, vedremo. Volevo portare il pallone a casa, però è importante portarci i 3 punti. Questa vittoria ci fa bene». Era rimasto 333 minuti segna segnare. Per uno come lui, un’esagerazione. «Se inizi a fare gol, la gente poi si stupisce quando in qualche gara non lo fai, qui a Genova ho avuto fortuna a ritrovare la via della rete». Mertens ha riportato il Napoli al comando del campionato. «Stare davanti è importante, queste vittorie fanno bene. Le altre squadre continuano a vincere, ma noi stiamo facendo il nostro lavoro. Non va bene però prendere il gol del 3-2 nel finale. E’ vero che il Genoa ha giocatori di qualità in avanti, ma dovevamo chiudere la partita prima. Siamo in testa e sono molto contento, perché sapevamo che qua sarebbe stata una partita difficile: il Genoa gioca a uomo, gioca sporco», Fonte: CdS