Attualmente le prime cinque squadre del campionato di serie A collezionano insieme ben 58 scudetti, più della metà dei quali, 33 per la precisione, sono targati Juventus: la squadra bianconera primeggia inequivocabilmente, distaccando Inter (18), Roma (3), Napoli e Lazio (2); tra queste manca all’appello il Milan, che dopo un inizio di stagione complicato guadagna solo il settimo posto in classifica pur vantando lo stesso numero di scudetti dei “cugini” nerazzurri. La vecchia signora, con Conte prima e Allegri dopo, ha dominato le ultime sei stagioni vincendo i campionati senza troppe apprensioni e superando quasi costantemente la quota dei 90 punti, con buona pace delle principali avversarie dell’ultimo quinquennio, Roma e Napoli, che pur raggiungendo regolarmente gli 80 punti non hanno potuto che “rassegnarsi” al ruolo di seconde e rinunciare al sogno scudetto in anticipo. Ma cosa succederà alla fine di questa stagione? Chi vincerà il campionato? A considerare la Juventus favorita per la conquista del titolo è il 26% degli appassionati di calcio: rispetto a fine luglio la differenza di opinione è considerevole, visto che due mesi fa era il 76% a considerare i bianconeri come favoriti. Prestazioni non del tutto convincenti in campionato e una campagna acquisti che ancora non mostra a pieno i suoi frutti hanno eroso la fiducia nei confronti della squadra di Allegri, che al momento si trova a -5 punti dal Napoli. Questo crollo di fiducia verso i bianconeri si accompagna con tutta probabilità anche ad un bisogno di cambiamento auspicato dalla fetta dei tifosi che non veste la maglia zebrata: anche solo l’idea di un campionato più combattuto rende la competizione più interessante. Chi può rompere questa monotonia? L’attuale capolista. Il Napoli viene indicato come la principale candidata alla vittoria finale (49%, per gli appassionati il dato sale fino al 55%), seguita da Inter (17%, 12 per gli appassionati) e Roma (11, 16 per gli appassionati). La cessione di nessun “big”, bel gioco e forza del collettivo, questi gli ingredienti della squadra di mister Sarri per coronare il sogno di una città in costante attesa di rivivere le emozioni del lontano scudetto del ’90. Chi ben comincia è a metà dell’opera ma la stagione, si sa, è lunga e i conti si fanno a maggio: per vincere serve costanza di risultati e massimo della forma ad ogni partita, campionato o coppa che sia. Con l’inizio della stagione europea il calendario si fa fitto di partite e spesso gli allenatori optano per turn over massicci come antidoto ad infermerie piene ed eccessiva stanchezza nei momenti caldi della stagione. Doppia competizione stimolo o difficoltà in più? Il privilegio di competere al di là dei confini nazionali non convince il 37% degli italiani (54% tra gli appassionati) che ritiene l’impegno europeo penalizzante per le squadre coinvolte in Italia nella lotta scudetto, mentre il 24% riconosce oneri e onori della doppia sfida, considerando le società ed i relativi giocatori preparati a sostenerla. Perché in fondo, è vero che le partite sono tante e mantenere sempre un livello di prestazioni e forma psicofisica elevato per i giocatori non è semplice, però, parafrasando il pensiero di mister Sinisa Mihajlovic, è certamente più difficile «alzarsi ogni mattina alle 4, andare alle 6 a lavorare tutto il giorno e non arrivare a fine mese».
Fonte: CdS