Napoli-Inter, bellezza vs solidità. Duello tra filosofie con vista scudetto

Ci sono momenti che dividono in modo netto il prima e il dopo. Di una carriera, di una vita, di un progetto. La sfida tra Napoli e Inter ha tutta l’aria di appartenere di diritto a uno di quei momenti.

Vero, siamo ancora all’alba del campionato, nulla decide alcunché in questa fase. La strada per rialzarsi da eventuali scivoloni e rimettersi a correre sarebbe ancora lunghissima. Ma Maurizio Sarri e Luciano Spalletti sanno bene quanto vale questa partita per «il Progetto».

Tanto, tantissimo in termini di continuità, morale, convinzione, abbrivio. C’è una squadra, il Napoli, che fin qui ha confermato tutte le aspettative. Si annunciava protagonista assoluta per la lotta scudetto ed eccola in cima, a mietere soltanto vittorie. Condite da un bel gioco diventato, se possibile, ancora più bello. E nell’altra metà campo c’è una squadra, l’Inter, che è andata ben oltre le aspettative. Una squadra criticata prima per il mercato e per il pensiero debole della società. E criticata poi per il gioco che non riesce a decollare del tutto.

E comunque è lì, imbattuta in campionato, a due piccoli passi dalla cima. Un’Inter che vince col cinismo, con l’unità del gruppo, con la forza fisica e mentale. Meno spettacolare, sì, meno schiacciasassi, ma altrettanto efficace. E nel frattempo cresce. Sia Napoli (a Roma) sia Inter (nel derby con super Icardi) arrivano da vittorie importanti. Dunque poche storie: in attesa del ritorno della Juve, questo è un momento scudetto. Se il Napoli vince, il pensiero collettivo sarà: e chi lo ferma più? Se l’Inter vince, o perlomeno esce indenne dal San Paolo, ufficializza senza ulteriori indugi la candidatura alla lotta per il titolo. E i critici dovranno farsene una ragione.

La Gazzetta dello Sport

 

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