Undici metri di rimpianti, l’illusione di poter rimediare ad un errore che avrebbe potuto evitare la sconfitta. Napoli ha qualcosa di cui rammaricarsi, un rigore sbagliato, dopo aver vissuto la prima mezz’ora da incubo.
Il tradimento è arrivato dal suo uomo migliore. Quel talento che s’è saputo costruire un’immagine vincente per le qualità dimostrate sotto porta.
Proprio lui è venuto meno nel momento in cui la squadra aveva accennato una timida reazione. Conquistandosi un rigore che avrebbe potuto riaprire la partita con largo anticipo, rispetto al secondo tiro dal dischetto arrivato nel secondo tempo.
Mertens s’è sistemato il pallone con la solita cura, ha guardato negli occhi Ederson, ed ha calciato a colpo sicuro. Ha impattato male il pallone, però, favorendo la respinta del portiere avversario.
È stato il sesto rigore consecutivo respinto da un portiere del City in Champions.
E Mertens è in buona compagnia visti i nomi di Messi, Ibra, Neymar. “Abbiamo avuto problemi a praticare il nostro gioco— ha detto il belga—, ma dopo ci siamo ripresi e abbiamo dimostrato di poter competere su questi campi”.
Gazzetta dello Sport