Lato City
C’è voluto più del previsto, ma finalmente il City ha preso le sembianze di una squadra di Pep Guardiola. Nella vocazione offensiva così come nel fraseggio incessante, nel pressing alto e nelle dinamiche di gioco, tra tagli e inserimenti. In questo esaltante avvio di stagione (nove vittorie dil fila, in tutte le competizioni), il tecnico ha avuto la fortuna di avere (quasi sempre) a disposizione tutti i migliori. A cominciare da Gabriel Jesus, sei gol in sette presenze in campionato, confermato titolare stasera. Sergio Aguero ha recuperato dall’incidente d’auto occorsogli ad Amsterdam, ma resterà in panchina. Non mancano le soluzioni offensive, ma il lavoro di Guardiola si è concentrato sul reparto difensivo, vero tallone d’Achille della passata stagione. Finalmente la coppia centrale composta da John Stones e Nicolas Otamendi ha trovato l’intesa, con l’intuizione di Delph, inedito esterno sinistro. Baricentro della squadra, Fernandinho, chiamato al compito di raccordo tra il reparto difensivo e l’attacco, che non può prescindere dall’estro di Kevin De Bruyne. Il regista offensivo dei Citizens, primo pericolo del Napoli.
Lato Napoli
Good Morning, Champions: e il buon giorno si vede da Castel Volturno, l’ultimo atto prima di immergersi nell’atmosfera magica d’una notte che apparterrà (presumibilmente) ai soliti noti. Allenamento a casa, volo pomeridiano, rifinitura riservata al mattino, a Manchester: è la Champions e ci vorrà, per il City, il meglio, una squadra che va a memoria, ch’è uscita dall’Olimpico a testa alta e a pancia piena, che ha ancora in sé energie per correre (e servirà farlo) contro una squadra che costringe a spostarsi, a pressare e che invoglierà anche a forzare. E’ la serata dei titolarissimi, probabilmente, anche se un dubbio è palpabile ed un altro è ipotizzabile, perché un pensierino all’Inter – sabato sera – va fatto – e i muscoli vanno tutelati: nove undicesimi praticamente certi, dunque, poi chanches (non poche) per Diawara, possibile regista per concedere a Jorginho di rifiatare, e un’opzione (non enorme) in mediana per Zielinski, in genere il sostituto di Allan, che però è in condizioni che senza enfasi si potrebbero definire strepitose. Good night, Champions.