Dice che le prove la tengono impegnata tutto il giorno: «Ma per la Roma una pausa la faccio volentieri». In realtà, per Lorella Cuccarini gli stop saranno due: quello per l’intervista e quello per essere presente domani all’Olimpico.
Per 90 minuti il debutto a Bologna della commedia «Non mi hai più detto ti amo» può aspettare, la sfida col Napoli no. «Se si fosse giocato alle 18 sarebbe stato difficile, così ci sarò».
Peccato però che all’Olimpico si faticherà ad arrivare a 40mila spettatori. «Peccato sì. Giocare sfide così sei per il morale».
Toglierebbe qualcuno a Sarri? «Insigne. Sarà anche piccolino, ma è un concentrato di talento. Quando è in giornata è un pericolo e quindi se si riposasse un po’…».
E per la Roma chi può essere l’uomo chiave? «Ho un debole per Kolarov, si è inserito senza problemi, è un grande acquisto. Poi credo che possa essere importante Florenzi con la sua intelligenza tattica. Ma alla fine se devo fare solo un nome dico Dzeko».
In realtà però ne ha fatti tre… Ride. «Perché alla fine penso sempre che la forza sia il gruppo. Certo, se Edin riprende da dove aveva finito prima della sosta è un bel passo avanti».
Chi trionferà domani sarà l’anti Juve a tutti gli effetti? «Credo sia troppo presto. Se il campionato finisse adesso il Napoli sarebbe favorito, ma vedo una lotta serrata fino all’ultimo. Sarà più equilibrata al vertice e quindi anche più divertente».
Domanda secca: chi vince? «Posso dire il migliore? Scherzi a parte, pronostici non ne faccio. Ma penso che vincerà chi riuscirà ad essere più concreto negli episodi importanti. Succede sempre così quando si affrontano due squadre molto forti e Roma e Napoli lo sono».
Vede il gioco della Roma al livello di quello del Napoli? «Loro hanno qualcosa in più perché giocano insieme da più tempo, ma Di Francesco mi piace. Sta dimostrando di potersela giocare con le prime. Vincere sarebbe un segnale forte».
Dentro e fuori Trigoria? “Sì. Anche perché è vero che la Juve è sempre quella da battere, ma il Napoli è in un momento benedetto e fare tre punti con loro significherebbe farne sei per il morale”
Gazzetta dello Sport