Si somigliano, a cominciare dal grande sogno che inseguono da quando erano piccoli: rincorrere lo scudetto con la maglia più amata, quella della propria città.
Florenzi e Insigne vogliono anche condividere un altro sogno: quello di volare assieme in Russia con la Nazionale. Si assomigliano anche nel fisico, non esattamente da corazziere. Lorenzo, gioiellino del vivaio napoletano, è arrivato in prima squadra con la leggerezza del predestinato. Alessandro, meno baciato dalla grazia, ha dovuto sgomitare di più. Entrambi ne hanno fatta di strada, dai giorni degli esordi e dei primi Roma-Napoli. Zeman, che a Insigne ha messo le ali a Pescara, avrebbe voluto farli giocare insieme nella Roma, quando il boemo nell’estate del 2012 sbarcò nella capitale. De Laurentiis disse di no. Il primo a riuscire nell’impresa è stato il ct Prandelli. Con l’Italia. Florenzi e Insigne sono la meglio gioventù di casa nostra che andrà di scena all’Olimpico sabato: in questo infinito spettacolo di stranieri che è ormai la nostra serie A, loro sono l’orgoglio dei due vivai (Pellegrini è ai primi passi). Florenzi, romano di una Roma molto romana: De Rossi, Florenzi, Pellegrini. Voleranno sulle fasce. In comune hanno anche i legamenti dei crociati rotti: Lorenzo nel 2014, Alessandro appena 10 mesi fa. Florenzi è quello che quando Milik è tornato sotto i ferri ha subito inviato un tweet: «Ti aspetto nella gara di ritorno per scambiarci la maglia». Insigne ritrova l’Olimpico, che ha incantato con una «maradonata» nella gara con l’Argentina. E che poi ha stregato nella notte di Coppa Italia, con la doppietta alla Fiorentina. Eccolo il duello più verace che può esserci. La sfida dei due campioni fatti in casa. Avercene di duelli così in campionato.
Font: Il Mattino