Il Napoli di Sarri si sa, è fatto di numeri, anche importanti il più delle volte. L’allenatore va verso i duecento gol da quando è a Napoli. Il primo posto in classifica dopo sette giornate non è un caso. Ma il risultato di questi anni di lavoro e crescita. Crescita fisica, ma anche mentale, che sta guidando gli azzurri verso il traguardo ambito. Il Napoli di quest’anno altro non è che il proseguimento e l’ulteriore crescita di quello della scorsa stagione. A conferma che il gruppo sempre più solido, ha messo in atto l’idea di squadra vincente, e che diverte.
È indubbio che Maurizio Sarri abbia stravolto le vecchie abitudini tattiche. Che abbia saputo dare alla squadra un’impostazione prevalentemente offensiva. Lì dove agisce il tridente d’oro, l’insieme di talenti che hanno trasformato il Napoli in una vera macchina da gol.
Contro la Roma, si giocherà non solo per i tre punti e per confermare il primato in classifica, ma anche per raggiungere un obbiettivo, apparentemente effimero, ma che rappresenterebbe l’ennesimo attestato di forza di quest’attacco. Dal giorno dell’avvento di Sarri in panchina, il Napoli ha segnato 199 gol in campionato, un rendimento incredibile che ha raggiunto il top l’anno scorso, anche se le 94 reti all’attivo non gli hanno permesso di andare oltre il terzo posto, costringendolo a disputare il playoff di Champions League, superato poi brillantemente, battendo il Nizza nel doppio confronto. Nel primo campionato napoletano, Sarri ha chiuso al secondo posto. È stato l’anno di Gonzalo Higuain, 36 gol e titolo di capocannonieree, dunque, del suo record di gol segnati in un campionato di Serie A. Nonostante la presenza del Pipita, però, sono state «soltanto» 80 le reti totali.
Gazzetta dello Sport