Da una salvaguardia a un’altra. La stagione calcistica in Italia è appena ricominciata e già possiamo iniziare a contare i giocatori che hanno subito infortuni gravi, come la rottura del legamento crociato, proseguendo sulla scia negativa dello scorso campionato. Abbiamo quindi approfittato del professor Capua, che oltre a essere un grande appassionato di calcio dirige il servizio di Medicina e traumatologia dello sport dell’Ospedale San Camillo di Roma, e gli abbiamo chiesto un aiuto nel dare un senso a questi numeri tristemente crescenti: «Credo che si possa parlare di una serie di fattori che, in modo concatenato, hanno portato a una crescita esponenziale di infortuni di questa gravità – spiega Capua, concludendo – Prima di tutto, l’intensità agonistica è molto cresciuta negli anni. Oltre a questo, il numero di partite è aumentato in quasi tutte le competizioni. Come conseguenza, il tempo dedicato agli allenamenti è diminuito, proprio perché i calendari sono fitti. E la riduzione del lavoro settimanale può contribuire a mettere a rischio l’integrità dei calciatori». Tuttosport