Il Napoli non ha giocato, poiché il campionato ha osservato una settimana di sosta per consentire alla nazionale di Giampiero Ventura di conquistare il pass necessario per accedere ai mondiali di Russia. Tuttavia, alcune prime pagine dei quotidiani sportivi hanno riservato un posto d’onore alle notizie (…o presunte tali…) riguardanti la squadra di Maurizio Sarri. Lo terrei per dieci anni, ma se vuole andar via ce ne faremo una ragione. Sono queste le parole, estratte da una lunga intervista al patron azzurro, Aurelio De Laurentiis, che hanno scatenato una serie infinita di congetture a breve termine. È risaputo che il presidente del Napoli sia avvezzo a provocare incidenti diplomatici con il microfono in mano ed è altrettanto noto che opinionisti e addetti ai lavori non aspettano altro che scatenarsi, sulla scia delle dichiarazioni fresche fresche, alla ricerca dello scoop del momento. D’altronde, il Napoli capolista del momento, è un qualcosa che in molti non digeriscono e ciascuno, come può, cerca il piccone giusto per assestare un colpetto che sommato agli altri, possa far crollare un gruppo di ferro ed il loro patto di spogliatoio. Dalla frase detta alla previsione fatta è stato un attimo: Maurizio Sarri è all’ultimo anno sulla panchina del Napoli, già prenotato da diversi top club. Chi rimarrebbe a Napoli senza il tecnico in tuta? Sicuramente non Mertens, bomber di razza le cui doti da cecchino sono state scoperte proprio dal tecnico nativo di Bagnoli, anche se per un caso fortuito. Probabilmente nemmeno Hysaj, che ha osato rifiutare la vecchia signora e nemmeno Ghoulam, che ad oggi non ha ancora rinnovato l’accordo con il club azzurro (…questa è l’unica notizia certa, purtroppo…). Come loro anche Koulibaly, che finalmente accetterà la corte di una squadra vincente (!!!) e Lorenzo Insigne, abilmente guidato da Mino Raiola, lasceranno la maglia azzurra alla ricerca di altre destinazioni. Al di là dell’ironia di cui sono intrise le mie considerazioni, resta da analizzare la campagna mediatica che si è scatenata a seguito delle parole di don Aurè. Una campagna mediatica che ha persino scomodato alcuni contabili che hanno messo a confronto lo stipendio percepito dall’allenatore del Napoli con quelli percepiti da alcuni tecnici che siedono su panchine di top club. Insigne, che se da un lato ha ammesso che il presunto interesse del Barcellona è motivo di orgoglio (…e mi pare un concetto scontato, proprio come il susseguirsi del giorno e della notte…) e dall’altro ha confermato l’amore per la squadra del cuore, è stato già dato sul piede di partenza. Nelle ultime ore, Maurizio Sarri ha smorzato le chiacchiere, affermando che la clausola esiste anche se è bilaterale (…particolare non di poco conto…) e, dopo aver ribadito che deve qualcosa a De Laurentiis per avergli dato la possibilità di mostrarsi a grandi livelli, si è detto legatissimo alla città ed alla squadra. Poi è risaputo che le cose finiscono naturalmente ma questo non è nulla di nuovo. Insomma, sebbene Aurelio De Laurentiis abbia fatto la sua parte, i cecchini armati di carta e penna non si sono lasciati sfuggire l’occasione per rimarcare la piccolezza del Napoli a confronto con le squadre del nord e con quelle della capitale. Per carità, sappiamo bene che il gruppo napoletano sa essere impermeabile alle chiacchiere ma da tifoso ed osservatore, provo fastidio di fronte a questo fiume di parole che rappresentano il nulla. Ancora più fastidiose, sono le dichiarazioni di chi vorrebbe sminuire il valore di Sarri e della squadra, asserendo che nessuna squadra che si rispetti si sia mai interessata al tecnico di Figline, incapace, a loro dire, di gestire giocatori di livello mondiale. Se dopo appena sette giornate di campionato, qualsiasi previsione lascia il tempo che trova, quelle del prossimo mercato estivo hanno lo stesso valore dell’aria fritta. Nel mentre si scatenava tutto questo tamtam mediatico, alcuni esponenti della Juventus, hanno rilasciato dichiarazioni in risposta al patron del Napoli, che si è detto convinto che la squadra campione d’Italia in carica stia mostrando segni di nervosismo. Marotta, dirigente della Juve, ha detto che se il Napoli è la lepre che cerca di scappare, la squadra di Allegri fungerà da cacciatore. Lo stesso allenatore bianconero si è espresso in merito, affermando che non c’è alcuna paura del Napoli ma solo rispetto e che le somme si tirano a marzo. Se questo è sacrosanto, ciò che risulta fastidioso e stucchevole è che conta solo l’albo d’oro e che non contano gli schemi bensì solo i campioni. Credo che ogni commento sia da rimandarsi a fine campionato. Avanti Napoli, Avanti!
Riccardo Muni