Aurelio De Laurentiis lascia polemicamente la sala, sparando a zero contro tutti: «Sono cifre mortificanti che trascineranno il nostro calcio verso il baratro perché il gap con i campionati stranieri crescerà a dismisura». Se la prende con l’asse Figc-Infront: «Infront cura anche gli interessi della Federazione che quindi non andrà mai contro l’advisor. De Siervo (l’a.d. di Infront,ndr) è stato messo a capo dell’azienda da Matteo Renzi e quindi non credo che Luca Lotti (il ministro dello Sport, ndr) sarebbe mai andato contro Infront. È tutto questo caos che fa faticare il nostro mondo». Ma la voce del patron del Napoli è isolata, le big hanno fatto fronte comune e la volontà di Beppe Marotta e di Marco Fassone di sottolinearlo pubblicamente misura la distanza. Carlo Tavecchio sorride — «Le parole di De Laurentiis si commentano da sole» —, De Siervo annuncia querele. Per il numero uno della Figc comunque si tratta di un importante successo strategico: sotto la sua gestione «commissariale» ha trovato un’intesa «che ha raddoppiato il valore del calcio italiano. Il sì finale è arrivato con un applauso»