Per cancellare i paradossi di una stagione che doveva essere il punto più alto della sua storia e si sta invece trasformando in un incubo. Il Benevento non vuole abbandonare il suo sogno, anche se intorno a sé spirano venti minacciosi. Vorrebbe riportare ogni cosa nella sua giusta dimensione, credere nell’innocenza del suo capitano accusato di doping, sdegnarsi all’arrivo dei Nas che spulciano negli spogliatoi in cerca di improbabilisostanze proibite. Soprattutto prova a ritrovare serenità in questa serie A che stenta ad accoglierlo al suo tavolo. Se n’è andato per due settimane nella capitale per provare a isolarsi, motivo semplice: «Tanti ragazzi sono arrivati all’ultimo giorno di mercato, quando il campionato era già iniziato. Il compito più difficile è uniformare la condizione di tutti: per questo abbiamo fatto questo ritiro», ha spiegato Marco Baroni.
Il tecnico disse subito che i nuovi arrivati avevano fatto preparazioni personalizzate, che molti di essi avevano anche qualche problemino fisico da smaltire. Questa sospensione del campionato è giunta al momento opportuno e Baroni ne ha approfittato. Certo, per ogni lato positivo c’è un rovescio della medaglia, ma c’è da accontentarsi. Peccato che siano mancati i Nazionali: Memushaj, Djimsiti, Parigini, Puscas, Belec. Ma loro almeno avranno fatto un pieno di buonumore partecipando alle qualificazioni Mondiali. Quelli che sono rimasti col Benevento hanno provato a raggiungere una condizione ottimale. C’erano molti osservati speciali. Soprattutto in attacco. Contro l’Inter Baroni ha gettato nella mischia Iemmello riabilitato dalla visita specialistica di Villa Stuart, ma con nelle gambe appena un paio di giorni di lavoro. Il centravanti ex Sassuolo è uno dei giocatori che possono consentire il salto di qualità alla squadra. Ha bisogno solo di ritrovare la condizione migliore. Un aspetto che lo accomuna all’altro “gioiello” giallorosso, Marco D’Alessandro, protagonista di una prova “monstre” contro i nerazzurri, ma anche lui ancora dietro con la preparazione dopo l’infortunio. Baroni ha addirittura diviso i gruppi: di mattina chi aveva bisogno di recuperare, di pomeriggio tutti gli altri. Lavoro minuzioso che dovrebbe consentire di raccogliere i primi frutti già nella sfida di Verona di lunedì 16. Una partita, quella con la squadra di Pecchia, che è già uno spareggio. Far punti è un obbligo.
Corriere dello Sport