Sarebbe una follia escludere il Barcellona
All’indomani della ferma presa di posizione di Re Filippo VI, che nel suo discorso alla Nazione ha ribadito l’illegalità del referendum per l’Indipendenza della Catalogna e la determinazione di far rispettare la Costituzione spagnola, il presidente della Generalitat Carles Puigdemont, forte dell’appoggio di 2 milioni abbondanti di catalani, va dritto per la sua strada e si prepara a dichiarare unilateralmente l’Indipendenza della regione. Oggettivamente complicato intuire i possibili scenari di questo muro contro muro, che coinvolgeranno inevitabilmente anche il mondo dello sport. In particolare, nel capoluogo catalano, ferve il dibattito sul futuro del Barça. Che ne sarà della squadra blaugrana, e delle altre compagini della Comunità Autonoma che militano nei campionati professionistici affiliati alla Lega Calcio spagnola?
FUORI DALLA LIGA. Una risposta piuttosto esplicita sulla questione è arrivata direttamente dal presidente della Lega, Javier Tebas. «La Legge dello Sport è piuttosto chiara», la sentenza del numero uno della confindustria pallonara iberica. «In Liga possono militare solo squadre spagnole. L’unico caso speciale è rappresentato da Andorra, club fondato nel 1942 che da sempre partecipa ai nostri tornei». Secondo l’interpretazione di Tebas, i blaugrana sarebbero estromessi pure dalla Champions League. «Se un’area geografica si separa unilateralmente da uno Stato, vedo diversi problemi per una possibile partecipazione alle competizioni internazionali». Niente più Clasico, con le dirette ripercussioni anche per lo stesso campionato spagnolo, che perderebbe la partita più ghiotta da proporre ai 185 Paesi interessati ai diritti tv del torneo, nè più tiki-taka sui palcoscenici continentali. La minaccia di perdere la possibilità di partecipare alla vecchia Coppa Campioni, tra l’altro, avrebbe fatto nascere una certa agitazione anche nell’entourage di Messi, che non sarebbe più così sicuro di apporre la sua firma su un rinnovo concordato da tempo.
GLI SCENARI. Decisamente più ottimista il presidente del Barça, Josep Maria Bartomeu, che in attesa degli eventi rimane dell’idea che anche in caso di fuoruscita della Catalogna dalla Spagna, al Barça rimarrà la possibilità di scegliere a che torneo iscriversi. «Qualsiasi decisione, in tal senso, sarebbe presa dalla giunta direttiva, in rappresentanza di tutti i soci. Dovessero esserci dei cambiamenti, ci riuniremo e valuteremo tutte le possibilità». Del medesimo avviso il Segretario Generale dello Sport catalano, Gerard Figueras: «La Federcalcio catalana dovrà chiedere di essere ammessa dalla Fifa per costituire un suo campionato nazionale. A questo punto, i vari club che hanno partecipato ai tornei professionistici spagnoli potranno optare se iscriversi alle competizioni catalane o a quelle spagnole». E mentre la stessa Ligue1 francese starebbe ipotizzando una formula per incorporare i blaugrana, come accade da sempre con il Monaco, è arrivato lo scherzoso invito da parte del modesto Einsey Krasnoyarsk, seconda divisione russa:«Pensate di lasciare la Spagna? Venite a giocare da noi!».
Fonte: CdS