Mertens, Insigne e anche Callejon: il tridente dello scudetto è completo. «Ci crediamo». E d’accordo, ognuno ha espresso il concetto da un angolo diverso d’Europa, però i Tre Tenori hanno cantato all’unisono non appena hanno avuto la possibilità di esibirsi al microfono. E che sinfonia: dal Belgio all’Italia, passando per la Spagna. La Roja ritrovata dall’uomo degli inchini dopo quasi un anno tondo di astinenza. «Sono felice». Già, però oltre al Mondiale c’è anche il Napoli: «Siamo partiti alla grande». Alla maniera di Callejon.
MERITATO. E allora, l’orologio svizzero costruito in Andalusia: instancabile, imprescindibile secondo definizione di Sarri, tatticamente fondamentale. Una sorta di robot; un giocatore probabilmente unico nel suo genere che, dopo undici mesi di esclusioni e relativi interrogativi (mancava da novembre 2016), ha ritrovato la sua dimensione naturale anche in patria. «Tornare in Nazionale è una grande gioia: se battiamo l’Albania siamo al Mondiale». Nonostante le polemiche relative alla Catalogna. «Piqué ha fatto bene a parlare in conferenza, ma è meglio non toccare la politica». Meglio spulciare i suoi numeri stagionali: 11 presenze in altrettante partite, e sempre da titolare; 6 gol (4 in campionato e 2 in Champions); 4 assist e un rendimento top.
LO SCUDETTO. E sono importanti davvero anche le parole sul Napoli pronunciate ieri a Las Rozas, il centro tecnico della Roja a due passi da Madrid, ai microfoni di Sky. «Come sto io? Bene, ma in realtà stanno benissimo anche i miei compagni: vogliamo mantenere il primo posto e dare sempre il cento per cento. Viviamo tutti un momento eccellente di forma, da Reina all’ultimo che va in panchina, e la squadra gioca alla grande: speriamo di continuare così per dare soddisfazioni importanti ai nostri tifosi». Il clou, però, arriva poco dopo: «I risultati sono positivi, ma bisogna necessariamente avere continuità per coltivare qualche chance scudetto: io ci credo, certo, soprattutto perché siamo partiti alla grande». Più o meno il concetto espresso da Mertens e Insigne: il tridente dialoga a memoria anche quando la maglia è differente.
NAPOLETANO DI SPAGNA. Uno dei dati salienti della stagione, insomma, è lo sdoganamento della parola: scudetto. In barba alla scaramanzia: «Io, però, sono molto scaramantico: prima di entrare in campo faccio qualcosina, ho i miei rituali, e se le cose non vanno bene allora li cambio». Da buon napoletano. Il tridente, invece, è molto scugnizzo: «Stiamo facendo bene, è vero, ma non siamo mica perfetti». Gli chiedono di un difetto di Sarri: «Ne avrà qualcuno, ma con lui stiamo bene e ci fa giocare alla grande». Callejon è uno dei simboli del progetto. «Il mio obiettivo personale è continuare così: se potrò fare i gol, li farò; se potrò fare assist, li farò». Per la gioia dei fanta-allenatori. «In tanti me li chiedono, ma prima di tutto viene il Napoli».
Fonte: CdS