Diawara c’è, ma è dura scalzare Jorginho!

Amadou Diawara, il talento guineano che all’età di vent’anni sembra già un veterano per qualità è alla sua seconda stagione con la maglia del Napoli. Poche, fin qui, le presenze raccolte: appena sette. Il suo momento arriverà, ma  Jorginho è divenuto ormai indispensabile. Diawara è la perfetta controfigura di Jorginho: è un regista atipico con caratteristiche opposte. L’italo-brasiliano è un fine palleggiatore ed ha grande visione di gioco, l’ex Bologna sfrutta la sua fisicità e la sua freschezza atletica per risultare decisivo in zona passiva come scudo davanti alla difesa. Ma Diawara ha anche piedi da metodista, eppure in estate, durante il ritiro di Dimaro, confessò ai tifosi di voler “rubare” proprio la tecnica di base al suo collega. Ad oggi, per Sarri, è questo particolare a fare la differenza: Jorginho è insostituibile perché fa girare la squadra con semplicità, detta i ritmi facendo cose elementari, ma efficaci. Si tratta di un lavoro geometrico e scientifico grazie al quale il Napoli riesce sempre e comunque a trovare sbocchi. Diawara ha altri compiti: il suo impatto fisico è devastante ma non è ancora in grado, per diversi motivi, d’impostare e far girare la squadra alla stessa maniera di Jorginho. Con Diawara, nel gioco delle coppie, ci sarà spesso Zielinski perché i due si completano, e con Jorginho ecco Allan per lo stesso motivo. Tecnica e visione di gioco da una parte, fisicità e dinamismo dall’altra. E Diawara tornerà presto ad essere fondamentale. (Il Roma)

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