C’era una volta un «falso nueve», definizione calzante per un momento, il tempo necessario per accorgersi dell’errore, dell’autenticità di un centravanti puro che è andato a scovare in sé energie e talento nascosti, una versatilità strisciante lungo tutto il fronte offensivo ed un cinismo cannibalesco che sparisce, però, dinnanzi a prodezze maradoniane: «Mi diverte questo paragone con Diego, ma io resto con i piedi per terra. Spero che duri questa fase, che duri il più a lungo possibile e che possa servirci: noi del Napoli sappiamo d’essere in grado di poter fare grandi cose ma la concorrenza è folta e temibile, e comunque lasciateci sognare e speriamo arrivi lo scudetto».
Fonte: CdS