ESCLUSIVA – Bruno Conti: “Durante un Napoli-Roma, Diego mi sussurrò una cosa all’orecchio”

Nella giornata di oggi, nei pressi della scuola calcio Materdei, all’interno del campo Scugnizzi, era presente all’evento il responsabile del settore giovanile della Roma Bruno Conti per augurare l’Accademy giallorossa. Ilnapolionline.com era presente alla manifestazione e fatta l’intervista all’ex calciatore della Roma

Lei da responsabile del settore giovanile della Roma, come giudica i risultati ottenuti in questi anni sul campo e l’inizio di stagione delle rispettive squadre? “Il percorso con il vivaio della Roma l’ho iniziato nel ’92 ed è molto soddisfacente. Al di là degli scudetti vinti e dei piazzamenti di rilievo, sono contento della crescita che ha fatto il nostro settore giovanile. Basti pensare ai vari, Totti, De Rossi e  Florenzi che hanno fatto un percorso dal vivaio alla prima squadra e sono diventati grandi campioni. L’ultimo in ordine di tempo è Marco Tumminello che ha già segnato nel calcio professionistico con la maglia del Crotone”.

La scorsa settimana si è operato a Villa Stuart Marco Tumminello, starà fermo sei mesi. Cosa si sente di dire al ragazzo classe ’98? “Io l’ho visto da vicino a Marco e gli ho fatto i miei più sentiti auguri di pronta guarigione. Non solo lo reputo un ottimo calciatore con ampi margini di crescita ma anche una persona eccezionale, perciò gli auguro il meglio per i prossimi anni. Stesso discorso vale per Milik, che si possa riprendere quanto prima, credo di poter dire la stessa cosa su Tumminello, è una persona eccezionale e mi auguro che possa tornare più forte di prima”.

Il campionato propone alla ripresa Roma-Napoli. Ricordi? «Con il Napoli si è vinto, si è perso, si è pareggiato. Mi piace ricordare di quando Diego ed io eravamo entrambi capitani. Al momento dello scambiò del gagliardetto Diego mi disse all’orecchio vieni a giocare a Napoli. Fu una gioia indescrivibile. Ancora non avevo firmato il contratto. Stavo per andare a Napoli ed invece restai a Roma. Però con Diego abbiamo un rapporto stupendo. Mi è venuto a trovare a Trigoria quando ho preso in mano la prima squadra. Lo ricordo con grande affetto».

Che effetto le fa vedere Totti in giacca e cravatta dopo oltre 20 anni di campo? “Il fatto che Francesco stia in giacca e cravatta, significa che non si è allontanato dal mondo del calcio ed ha lo stesso entusiasmo di sempre. Lui può certamente fare il bene della Roma anche fuori dal terreno di gioco e perciò sono contento di vederlo in questa nuova veste”.

Come Sarri anche Di Francesco ha fatto la gavetta e si sta guadagnando i galloni di ottimo allenatore. Se lo aspettava in così poco tempo? “Eusebio ha i mezzi per poter fare davvero bene sulla panchina giallorossa. Ha fatto un’ottima esperienza in Emilia con il Sassuolo e poi conosce bene le difficoltà che può dare una piazza come Roma. Su Sarri io credo che sia il valore aggiunto del Napoli, la squadra gioca un ottimo calcio, non solo in Italia ma anche in Europa e credo che il vostro allenatore sia l’artefice di questa crescita negli ultimi anni”.

Ieri sera sono scoppiate le polemiche dopo Atalanta-Juventus per gli episodi decisi dal VAR. Lei su questa nuova tecnologia cosa ne pensa? “Come tutte le cose nuove ci vuole tempo prima di potersi adattare al meglio. In Italia cerchiamo sempre la polemica su qualsiasi cosa come nel post gara della sfida di Bergamo. Se proprio uno vuole analizzare gli episodi, credo che fino ad ora l’unica danneggiata è stata la Roma, quando contro l’Inter non ci fu dato un rigore evidente per fallo su Perotti, neanche visto dal VAR. Penso che comunque è una tecnologia che ci darà tante soddisfazioni e alla fine ne trarremo tutti dei vantaggi con meno polemiche senza ombra di dubbio”.

 

 

 

 

 

Intervista a cura di Alessandro Sacco

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