Da allenatore a…presidente. Eusebio Di Francesco è tornato nella “sua” Piacenza, con suo figlio, da presidente dell’Associazione William Bottigelli Onlus, che ha raccolto fondi per i reparti di oncologia e pediatria dell’ospedale di Piacenza. Nella cornice della Galleria Alberoni il tecnico ha parlato del match col Napoli e del sogno scudetto.
Come si sente il giorno dopo la vittoria sul Milan?
«A San Siro abbiamo dato un segnale importante e i risultati finora sono stati positivi, ma non possiamo abbassare la guardia. Dobbiamo continuare a lavorare con entusiasmo per migliorare e crescere».
Come le è venuta l’idea di rimettere Nainggolan nel ruolo dell’anno scorso?
«Ho notato che lì in mezzo eravamo in difficoltà e quella mi sembrava la mossa giusta».
Così ha dimostrato che il suo 4-3-3 non è un dogma…
«In un giorno sono passato da integralista a trasformista. Mi piace... (sorride, ndr)».
In futuro rivedremo ancora Nainggolan trequartista?
«Perché no? Il mio compito è mettere i miei uomini nelle condizioni di rendere al massimo».
Rispetto a inizio stagione in cosa è progredita di più la squadra?
«In fase di possesso siamo cresciuti parecchio e in campo vedo i movimenti giusti, quelli che chiedo ai ragazzi. Come personalità e atteggiamento ci siamo: mi piace che tutti si sforzino di mettere in pratica ciò che chiedo».
Così si spiegano i 15 punti che portano tanti a considerarvi in corsa per lo scudetto.
«Rispetto alle altre siamo indietro, anche perché abbiamo una partita da recuperare. A me però non interessa parlare di scudetto perché sono gli altri che devono dire se siamo o non siamo in lotta. Io so dove vogliamo arrivare e mi concentro sul lavoro che c’è ancora da fare per colmare questo gap. Rispetto allo scorso anno il livello è ulteriormente cresciuto».
In chiave scudetto il Napoli ha qualcosa in più rispetto a voi, Juve e Inter?
«Il Napoli è un’orchestra che suona ogni spartito al meglio. In estate ha fatto un ottimo ritiro e ha il vantaggio d’aver cambiato poco rispetto per esempio a noi. Finora non ha sbagliato niente, ma gli scontri diretti non sono ancora arrivati e da lì capiremo qualcosa di più».
Alla ripresa c’è proprio Roma-Napoli. Ha iniziato a studiare come fermare il tridente azzurro?
«Noi studiamo tutti… E saremo pronti».
Fonte: CdS