Il doppio impegno ravvicinato ha visto il Napoli conquistare l’intera posta in palio, con il rispetto della regola del tre. Tre i gol con cui la squadra di Sarri è venuta a capo della Spal e, con altrettante reti, gli azzurri hanno avuto la meglio del Feyenoord, all’esordio casalingo di Champions. Le indicazioni positive fornite dal doppio impegno non sono poche. Che il tridente dei tre ragazzi terribili funzioni alla grande non è una novità, ma vederli andare in rete tutti insieme nel martedì di Champions è qualcosa che infiamma il cuore del tifo partenopeo. La crescita esponenziale di Ghoulam è tangibile ed il gol da tre punti messo a segno a Ferrara, è la prova tangibile e, al tempo stesso, la misura del livello di maturazione raggiunto dal fluidificante algerino. Buoni segnali sono giunti anche da Pepe Reina che, contro il Feyenoord, si è esibito in alcuni interventi di grande livello, parando persino un calcio di rigore troppo frettolosamente assegnato alla compagine olandese. Coloro che la scorsa estate lo avrebbero scaricato a cuor leggero, mostrando una agghiacciante memoria corta, sono stati zittiti dalla partita gigantesca del portiere spagnolo. Non sono mancate le amarezze. Il secondo infortunio in fotocopia, subito da Arek Milik ha levato il sorriso all’ambiente napoletano, azzerando la gioia per il sesto successo consecutivo di campionato con relativo primato. Non sappiamo quali saranno le mosse (eventuali) che la società riterrà opportuno fare per sopperire ad un incidente di percorso che complicherà non poco il prosieguo della stagione. Nel mentre si attendono le mosse di Giuntoli, una riflessione è doverosa: che senso ha avuto vendere sia Zapata che Pavoletti, salvo acquistare Inglese e lasciarlo ancora un anno al Chievo? Sebbene la ricaduta di Milik sia ascrivibile ad una massiccia dose di sfortuna, non avrebbe fatto comodo tenere uno dei due centravanti (Pavoletti) pur in compresenza con il panzer polacco? Ad ogni modo: in bocca al lupo Arek, ti aspettiamo. Chiosa finale sulla splendida accoglienza che l’ambiente di Ferrara ha saputo riservare al pubblico partenopeo. Nessun coro goliardico-razzista, nessun incitamento al Vesuvio nè altre simili barbarie. Solo una calorosa e rispettosa accoglienza che fa bene al calcio. Un grazie sentito e tanti complimenti alla civilissima tifoseria estense. Avanti Napoli, avanti.
Riccardo Muni