Perché la più bella avventura della sua storia non diventi un incubo. Il campionato del Benevento è già ad un bivio. Le prime cinque giornate sono state una vicenda controversa: giallorossi battuti nelle prime tre sfide (Sampdoria, Bologna e Torino) nonostante prestazioni all’altezza, falcidiati da infortuni, straziati dalla malasorte, travolti dalle grandi Napoli e Roma negli ultimi due confronti. Non si è fatta mancare nulla la
Strega, neanche il caso di doping che l’ha privata del suo uomo più rappresentativo, il capitano Fabio Lucioni e ieri il club ha deciso di rinunciare alle controanalisi. Allo Scida, campo notoriamente avverso alle fortune dei giallorossi, peserà come un macigno questa ultima disavventura.
spareggio. Il difensore venerdì mattina aveva regolarmente preso posto sul pullman in partenza per Crotone. Proprio lungo la strada gli è arrivata la comunicazione della positività al controllo antidoping effettuato al termine della partita col Torino. Una mazzata tremenda per il giocatore, che è un’autentica bandiera della squadra giallorossa, ma anche per tutto l’ambiente letteralmente scioccato alla vigilia di quella che è diventata la partita più importante di questo avvio di stagione. La classifica parla chiaro, il campionato è diviso in due e potrebbe persino proporre un mini-torneo in fondo alla classifica che potrebbe vedere coinvolte quattro-cinque squadre. Sarebbe un paradosso in un campionato così competitivo come la serie A, ma che abbasserebbe di molto la quota salvezza. Ci punta il Benevento, ma ci punta anche il Crotone. Così la sfida tra le “cenerentole” diventa una sorta di spareggio-salvezza. Inutile girarci intorno: chi resta al palo rischia di dire anticipatamente addio a questa categoria.
necessità. Lo sa perfettamente Baroni che avrebbe sperato di arrivare con un altro spirito a questo confronto. E soprattutto con un altro organico. Lucioni è l’ultimo anello di una lunga catena di assenze che hanno ancor più impoverito la cifra tecnica della squadra: dopo la partita col Torino le “disgrazie” in casa giallorossa si sono succedute senza soluzione di continuità. Prima l’infortunio a D’Alessandro nel corso della gara coi granata, poi a Ciciretti nell’allenamento pre-Napoli, così come a Djimsiti, infine ad Antei nella gara del San Paolo. A questi si sono aggiunti il riacutizzarsi dell’infiammazione al tendine rotuleo per Iemmello e il lentissimo recupero di Costa. Baroni, sul cui capo quello zero in classifica pesa come un macigno, dovrà fare di necessità virtù e scegliere l’undici più combattivo. La difesa è da reinventare, tenendo anche conto che Costa è partito con la squadra ma non è certamente al meglio. L’ex empolese dovrebbe stringere i denti e andare ugualmente in campo, facendo coppia inizialmente con Venuti che ha rotto il ghiaccio contro la Roma nel ruolo che non è suo. Prevedibile che a centrocampo ci siano ancora Memushaj, Chibsah e Cataldi, senza però rinunciare alle due punte, che inizialmente dovrebbero essere Puscas e Coda. Poi servirà lo spirito delle prime giornate.Corriere dello Sport