CdS Campania – “ARRIGO IO!”. Sarri incide di più!

 

Ha scritto ieri Alessandro Vocalelli in prima pagina: «Può sembrare un paradosso o una provocazione, considerando le vittorie internazionali di uno e il progetto ancora da consacrare dell’altro, ma Sarri ha veramente tutto per essere ritenuto capace di incidere anche più del maestro di calcio, Arrigo Sacchi». Parole intriganti. Perché un invisibile filo d’acciaio lega il romagnolo di Fusignano al toscano nato a Bagnoli che Napoli adora. Il filo parte da Milanello, arriva a Castel Volturno, si dipana in questi trent’anni in cui tutto cambia, ma identici sono i principi ispiratori del sacchismo e del sarrismo. E non è un caso che, proprio a Napoli, tre mesi fa, davanti a De Laurentiis e a Giuntoli, premiati quali «Football Leader», ricevendo il premio alla carriera Sacchi pronunci il discorso di investitura: «Sarri è bravissimo, dà una precisa identità e uno stile di gioco unico al suo Napoli. Se uno guardasse le sue squadre, senza conoscere il nome dell’allenatore, dopo pochi istanti esclamerebbe: ma questa è una squadra di Sarri! Maurizio ha imposto uno stile di comportamento, di gioco, di sacrificio, in un Paese che non sempre sa che cosa sia uno stile sportivo. Il Napoli di Sarri è una squadra che possiede armonia, musicalità, conoscenza, sincronismo. Si muove in un modo coerente e corretto. Mi diverte molto. Mi emoziona. Sembra una squadra di un’altra categoria, E’ un piacere vederla giocare». 

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