Aggiornate le statistiche, sono finiti gli aggettivi per il napoletano Immobile, si moltiplicano le pagine come le doppiette: un’altra a Marassi, la settima da quando gioca alla Lazio, e con questi due gol Ciro si è consolidato sul podio dei bomber d’Europa. Viaggia alle stesse medie di Dybala, Messi, Cavani e Lewandowski. E’ entrato in doppia cifra a metà settembre. Roba da matti: 6 gol in campionato, 2 nella finale di Supercoppa, 1 in Europa League (entrando dalla panchina) e 1 con l’Italia. Il totale fa 10. Sono gli stessi di Dybala, capocannoniere del campionato italiano a quota 8 più altri 2 nella finale dell’Olimpico del 13 agosto. Uguale il bottino di Robert Lewandoski, bomber del Bayern Monaco, a segno in Bundesliga, in Champions, nella Coppa di Germania e nella Supercoppa tedesca. Solo Romelu Lukaku, fratello di Jordan, precede Immobile. Il centravanti del Manchester United ne ha segnati 4 con il Belgio (solo 3 a Gibilterra) a cui aggiungere la cinquina in Premier, uno in Champions e uno nella finale di Supercoppa europea. Dietro Immobile seguono Cavani (9 gol), Messi, Falcao e Aubameyang a quota 8 e Mertens (7) che proverà domani ad animare il duello allo stadio Olimpico tra Lazio e Napoli.
SORPASSO
Fa impressione la media di Immobile: 123 presenze in serie A e 61 gol, uno ogni due partite con progressione costante verso l’alto. Con la Lazio ha realizzato 29 reti in 40 presenze di campionato e proprio a Marassi ha scavalcato Simone Inzaghi, il suo allenatore, fermo a quota 28 in serie A con la maglia biancoceleste. Nel totale, comprese le coppe, è già salito a 35 gol in 47 presenze e ora punta il Napoli. Non è mai stata la sua squadra, ci ha pensato diverse volte, De Laurentiis l’estate scorsa non lo prese in considerazione come possibile erede di Higuain e finì da Lotito. Ciro, però, non è mai riuscito a battere il Napoli in campionato: 1 pareggio e 5 sconfitte dicono i precedenti con le maglie di Lazio, Torino e Genoa. Proprio in rossoblù riuscì a segnare il suo unico gol ai partenopei, perdendo la partita (2-4). Con la Juve di Ferrara, invece, vinse 3-0 gli ottavi di Coppa Italia nel 2009/10, ma era ancora un bambino e subentrò a Del Piero negli ultimi cinque minuti. Inzaghi lo adora. E’ diventato un trascinatore, un leader nello spogliatoio. In campo ha dimostrato di non essere un attaccante solo capace di muoversi in profondità. Lega il gioco con i centrocampisti, corre, rientra, possiede già una buona intesa con Caicedo, che contribuisce ad allargare i suoi spazi. E poi si esalta con i portieri della nazionale: ha segnato 2 gol a Buffon, 3 a Donnarumma e altri 2 a Perin. Ora dovrà allargare i suoi orizzonti e bucare Reina del Napoli.
Fonte: gasport