Manolo Gabbiadini, quando militava nel Napoli, fu oggetto di discussione per mesi. Ci si chiedeva perchè Maurizio Sarri non puntasse su di lui dopo l’addio di Gonzalo Higuain, ma, l’occhio degli addetti ai lavori, aveva già colto la sua incompatibilità col gioco del tecnico toscano. Dialoghi continui tra centrocampisti e attaccanti, con giocate negli spazi stretti: l’opposto della capacità di Manolo di giocare in campo aperto, attaccando la profondità. Da qui la decisione di cederlo, a titolo definitivo, agli inglesi del Southampton. Impatto fulminante con la Premier League: 4 gol nelle prime 3 presenze ufficiali più 2 in EFL Cup con il Manchester United. Dalle parti del San Paolo, dunque, iniziavano a crescere i rimpianti per averlo dato via a cuor leggero, ma dall’infortunio all’inguine l’ex di Bologna e Sampdoria non è stato più lo stesso, non andando più in rete fino a fine campionato. Nonostante ciò, Mauricio Pellegrino ha puntato su di lui anche in avvio di stagione, non raccogliendo, però, i frutti sperati: 1 gol in 6 presene tra Premier League ed EFL Cup. La panchina di oggi, contro il Crystal Palace, e l’ingresso ad 1 minuto dal triplice fischio ne certificano la crisi. Numeri alla mano, si può dire che Sarri abbia avuto ragione.