Milik, Mertens, Callejon: gli uomini copertina del dopo-festival dei rimpianti ucraini sono stati loro, sì. E Insigne? Beh, lui è lì, sempre a sinistra del tridente e sempre a illuminare, magari a sprazzi in questo periodo, il gioco e le giocate: lo ha fatto con l’Atalanta, con il Bologna e anche con lo Shakhtar, mettendo il signor Arek faccia a faccia con il portiere per il possibile pareggio. Poco male, il pennello per disegnare passaggi decisivi difficilmente diventerà arido, però la questione fondamentale nella fattispecie è un’altra: Lorenzo non è ancora andato a segno in campionato. E d’accordo, lui è un rifinitore straordinario e il lavoro in fase difensiva è degno di un maratoneta, però dopo una Champions un po’ così è necessario lo squillo del campione. Il Napoli ha bisogno del suo genio: anche in zona gol.
Da un punto di vista delle soddisfazioni statistico-personali, tra l’altro, sbloccarsi in campionato potrebbe fargli bene: per raggiungere quota 100 gol in carriera, infatti, servono ancora 4 tasselli. Quattro passi e poi anche Insigne entrerà nel club dei centenari. Totali: 50 con il Napoli, 26 con il Foggia, 20 con il Pescara in tutte le competizioni. In campionato, invece, sono 40 le reti realizzate in maglia azzurra: bisogna sfatare il tabù della cifra tonda, insomma. E restituire alla squadra, insieme con l’artista dell’assist, anche il killer dell’area.
Fonte: CdS