Il Napoli soffre in questa fase il cattivo stato di forma di alcuni uomini chiave, uno su tutti, Hamsik. Il capitano gira a vuoto da inizio stagione, l’ombra di se stesso, in difficoltà dal punto di vista atletico e finora incapace di illuminare l’attacco con i suoi assist e i suoi break improvvisi verso la porta avversaria. Lo slovacco è lontano dalla condizione migliore, Sarri lo ha sempre schierato titolare e poi lo ha sempre sostituito all’ora esatta di gioco.
Il Napoli ha pagato a caro prezzo a Charkiv anche gli errori dei singoli, clamoroso quello di Reina sul secondo gol di Ferreyra (il portiere spagnolo poteva fare qualcosa in più anche sulla prima rete di Taison). Una serata nera dopo la prestazione convincente di Bologna: il rendimento del portiere è fondamentale per un cammino da protagonisti in campionato e in Champions. Gli azzurri in Ucraina hanno sofferto proprio su quelle che sono le loro armi preferite: l’intensità, il pressing e la circolazione veloce della manovra grazia al movimento rapido senza palla. Ebbene, tutte queste qualità le hanno mostrate a lungo soprattutto gli ucraini che sono stati molto superiori soprattutto a centrocampo. La differenza poi l’hanno fatta le tre mezzepunte a sostegno di Ferreyra, molto più pericolose rispetto al tridente azzurro.
La Redazione