Koulibaly: 540 minuti. Insigne: 540 minuti. Però adesso, può darsi, un pensierino andrà fatto: perché dopo averne giocate tante, e aggiungeteci pure le Nazionali, l’acido lattico comincia a diventare un nemico da affrontare.
I cambi
DIFESA. Una chance, neanche blanda, è di Christian Maggio, che ha giocato con l’Atalanta ed ha posi lasciato – come gerarchia suggerisce – che Hysai andasse su e giù per la corsia. Ipotesi percorribile, non chiarissima; e però in mezzo all’area, dove ancora non sembra da considerare utilizzabile Chiriches, magari va a finire che possa giocare Maksimovic, minuti in campo zero, milioni costati una ventina. Tentazione da valutare.
CENTROCAMPO. E’ persino ozioso tornare su Hamsik: è già stato detto (quasi) tutto da Sarri e quindi la rotazione riguarderà altri, probabilmente la cabina di regia e la mediana di destra. Si procederà con i soliti ballottaggi: con Jorginho che tornerà a comandare, andando alla ricerca di quegli angoli di passaggio che il Benevento tenterà di non concedere, e con Allan, che prenderà la sua zona di competenza e fungerà da equilibratore di un reparto che a Charkiv s’è lasciato sopraffare, non offrendo la necessaria interdizione. Jorginho e Allan, per Diawara e Zielinski: come in passato ma anche, c’è da sospettarlo, come in futuro, essendo gli uni assai vicini agli altri.
ATTACCO.Callejon è apparso leggermente appesantito, ma ha capacità di recupero che lo lasciano lontanissimo dal rischio panchina, dove con Sarri si è accomodato una volta l’anno scorso (in coppa Italia) e in una mezza dozzina di circostanza due stagioni fa: Giaccherini sa che è difficile, probabilmente impossibile, che maturi un avvicendamento, invece probabile al centro dell’attacco, dove Mertens può riprendersi quel posto che in Ucraina ha dovuto lasciare a Milik per verificarne la consistenza attuale. Ma le riflessioni sono obbligatorie pure su Insigne, che non solo le ha giocate tutte (e per intero) in quest’avvio di stagione con il Napoli: la Nazionale ha provveduto a prosciugare ulteriori energie, perché nel suo curriculum di questo agosto-settembre vanno sommati anche i centottanta minuti contro Spagna ed Israele. E le polemiche sulla maglia numero dieci, e un pizzico di nervosismo latente che è emerso mercoledì sera: piccoli segnali, sui quali però Sarri finirà per sorvolare, almeno all’inizio.
Fonte: CdS