Corr. Sera. Oggi è ripartito il processo ad Andrea Agnelli. Il procuratore chiede una lunga squalifica

Oltre cento giorni trascorsi invano. Oggi riparte il processo sportivo a Andrea Agnelli  e ai dirigenti della Juventus, colpevoli secondo la procura federale di aver riservato migliaia di biglietti nell’arco di cinque stagioni a un gruppo di ultrà legati alla ‘ndrangheta, che ne ha approfittato per attività di bagarinaggio. Le parti si erano lasciate dopo un primo round presso il Tribunale federale per valutare se fosse possibile arrivare a un patteggiamento. Ma l’estate non ha accorciato le distanze. Le posizioni risultano tuttora inconciliabili e l’ipotesi di un accordo, in extremis, è quasi impossibile. La Juve mira all’assoluzione, massimo al pagamento di una multa. Giuseppe Pecoraro, il procuratore sportivo, non è dello stesso avviso e dopo i deferimenti emessi nello scorso mese di marzo, potrebbe chiedere pene severe, sino a un anno e mezzo, per violazione ripetuta dell’articolo 12 che regola i rapporti tra società e tifosi. Sul banco degli imputati, oltre ad Agnelli, difeso dagli avvocati Luigi Chiappero e Franco Coppi, anche il responsabile della biglietteria Stefano Merulla, l’addetto alla sicurezza Alessandro D’Angelo (assistiti da Maria Turco), l’ex capo marketing Francesco Calvo, ora al Barcellona e rappresentato da Leandro Cantamessa. Difficile che si possa arrivareasentenza già oggi. Da capire se la strategia dei quattro sarà comune. In ogni caso siamo alla svolta. Non è più tempo di rinvii.

Fonte: Corriere della sera

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