Ed è singolare, ma forse neppure troppo, che Albiol sia cresciuto anche a 29 anni, ovvero da quando ha conosciuto Sarri. Nelle ultime tre stagioni lo spagnolo – in azzurro dal 2013 – ha perseguito la strada del lavoro e ha limato difetti atavici, legati al passato. Ricordate gli errori contro la Samp alla seconda giornata del campionato 2015/16? Rappresentano vecchie scorie, furono evidenti conseguenze del caos tra “prima e dopo”, tra Benitez e Sarri, tra un’idea di gioco e l’altra, tra un’organizzazione difensiva spesso superficiale – con lo spagnolo – ed un’altra curata nei minimi particolari, supportata poi dai numeri (quelli del primo anno di Sarri, non del secondo, chissà del terzo…). Oggi Albiol ha assorbito la nuova filosofia azzurra, ne apprezza i contenuti ed è tra gli artefici della sua massima espressione. Difende ma non solo: si propone, costruisce gioco e rappresenta il leader riconosciuto da tutti. Con la mente già rivolta allo Shakthar Donetsk.
Fonte: Il Roma