Auriemma: “Contro Shakhtar si capirà un cosa del Napoli”

CON LO SHAKHTAR CAPIREMO SE IL NAPOLI SA SOFFRIRE

L’editoriale di Raffaele Auriemma sul Corriere dello Sport

“Si dice che “La bellezza salverà il mondo”: e la sofferenza invece? Quella ti nobilita e ti intristisce, sovrapponendo ai sogni di grandezza una realtà troppo vicina al crepuscolo dell’essere umano. A nessuno piace soffrire, purché non sia una scelta, un prodotto della psiche da associarsi al valore del talento. Il Napoli è un po’ così, una squadra tanto sfavillante nel modo di giocare, quanto avvezza al dolore che sta sopportando di recente nel non riuscire ad esprimersi compiutamente secondo i propri canoni tattici. Eppure ha sempre prevalso, dimostrando una crescita sconosciuta in precedenza. Eppure ha vinto, riuscendo a gestire i (lunghi) momenti di “sofferenza” agonistica e tecnica.  
C’è da fare un distinguo: finora la squadra di Sarri, questo patimento calcistico se l’è procurato da solo, per non essere ancora al top in ognuno dei suoi protagonisti. E allora, direbbe quel tale, la domanda viene spontanea: quando in futuro capiterà che tale “sofferenza” sarà determinata dalla superiorità dell’avversario, saprà il Napoli sfoggiare le stesse doti di tolleranza e reattività, di pazienza e di carattere che hanno permesso di vincere certe partite contro Atalanta e Bologna? Non resta che attendere quando sarà. Il mercato senza squilli di tromba è stato, se non un vantaggio, almeno una garanzia per tutti i calciatori che si erano stretti intorno alla maglia azzurra, celebrando il rito della massima fedeltà da rispettare fino al termine di questa stagione. Sarri il primo firmatario del silente accordo e poi via via tutti gli altri, da Reina a scendere giù, in quello spogliatoio che sprizza energia e coscienza di superiorità, in attesa che possa anche profumare di gloria. Il Napoli non teme nessuno e sa di incutere timore nelle avversarie italiane ed europee. Perché non c’è un solo protagonista del globo pallonaro, che non si sia lasciato andare a commenti entusiastici dopo aver seguito una partita degli azzurri. “La bellezza salverà il mondo”, affermava il principe Miškin nell’Idiota di Fedor Dostoevskij, e si spera che la stessa bellezza permetta ora al Napoli di conquistare anche l’Europa. Il girone comincerà domani a Charkiv, città popolosa a pochi chilometri dal confine russo e già centro industriale per la produzione dei mezzi militari dell’Armata Rossa ai tempi dell’Unione Sovietica. Una trappola per i palati raffinati, non per il Napoli che ha allenato il proprio udito ai cingoli striduli dei tacchetti sulle scarpe dello Shakhtar”. 

Fonte: CdS

 

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